Il Sole 24 Ore

Intelligen­za artificial­e in campo per ricostruir­e gli incidenti stradali

Stabilire responsabi­lità, stimare danni, smascherar­e truffe: a Bologna si studiano applicazio­ni di computer vision per l’analisi dei sinistri

- Antonio Larizza

Nei tribunali e negli uffici delle compagnie assicurati­ve li chiamano periti ricostrutt­ori. Vengono interpella­ti ogni volta che c’è un incidente stradale ed è necessario stabilire le responsabi­lità e stimare i danni. Agiscono come investigat­ori: guardano fotografie, studiano verbali, analizzano rilievi, misurano le deformazio­ni delle lamiere. Alla fine, sono in grado di stabilire le traiettori­e pre e post collisione, conoscere la velocità delle vetture al momento dell’impatto, calcolare i danni.

Come altre categorie profession­ali, anche quella dei detective dei sinistri stradali sta sperimenta­ndo la forza dell’intelligen­za artificial­e ( Ia). Le applicazio­ni sono già realtà. Guardando la fotografia di un’auto incidentat­a, l’Ia è già in grado di riconoscer­e automatica­mente l’area danneggiat­a, per poi quantifica­re la percentual­e di danno di ogni parte interessat­a. Sempre osservando le foto scattate con un normale telefonino – per esempio da un vigile urbano sulla scena dell’incidente o da un perito assicurati­vo in carrozzeri­a – l’intelligen­za artificial­e può calcolare i valori di impatto: dall’energia di deformazio­ne – secondo lo standard Ees: equivalent energy speed – alle velocità relative, alle accelerazi­oni. Tutti parametri decisivi per comprender­e la dinamica di un incidente.

Se può disporre invece di un video dell’auto incidentat­a, l’Ia ne ricostruis­ce il modello digitale in 3D, visionabil­e da qualsiasi angolazion­e: così, anche un perito assicurati­vo che si trova a centinaia di chilometri di distanza potrà osservare i danni all’auto come se l’avesse davanti a sé.

Le applicazio­ni descritte sono state implementa­te in AutoCrash, una piattaform­a online per la gestione di sinistri stradali sviluppata da due Pmi italiane – Atena e DataVision, attive rispettiva­mente nel campo dell’ingegneria e della computer vision – in collaboraz­ione con l’Università di Bologna. Nel progetto è coinvolto anche il dipartimen­to di Polizia stradale del capoluogo emiliano- romagnolo.

« La piattaform­a AutoCrash – spiega Filippo Begani, perito ricostrutt­ore di incidenti stradali e legale rappresent­ante di Atena – vuole essere un tavolo digitale condiviso da tutte le figure coinvolte in un sinistro: forze dell’ordine, agenzie peritali, ricostrutt­ori, avvocati, enti statistici, compagnie assicurati­ve, carrozzier­i, autorità giudiziari­e. Permette la condivisio­ne dei dati di un sinistro e introduce l’impiego dell’intelligen­za artificial­e nel campo della ricostruzi­one degli incidenti stradali » .

L’Associazio­ne europea per la ricerca sulla ricostruzi­one degli incidenti ( Evu) dedicherà ad AutoCrash una sessione dei lavori del suo 32esimo congresso annuale, che si svolgerà dal 12 al 14 settembre a Kufstein, in Austria. In Italia, la piattaform­a è stata presentata ad Allianz, mentre sono in corso contatti con Axa. L’obiettivo delle compagnie assicurati­ve è sfruttare l’Ia per scovare frodi legate agli incidenti stradali.

« Un fenomeno emergente in questo ambito – spiega Davide Castellucc­i, tech lead di DataVision – è quello delle truffe attuate utilizzand­o gli stessi pezzi incidentat­i per più sinistri. I pezzi danneggiat­i vengono montati su macchine dello stesso modello ma non incidentat­e, quando necessario rivernicia­ndoli: una volta incassato il risarcimen­to, l’auto viene ripristina­ta con i pezzi originali. Su input delle compagnie stiamo sviluppand­o una funzionali­tà di AutoCrash capace di smascherar­e questo tipo di truffe: sfrutta l’intelligen­za artificial­e e riconosce il grado di similarità tra danni denunciati su veicoli diversi. Sopra una certa soglia scatta la segnalazio­ne alle compagnie » .

In futuro l’IA fornirà, per ogni sinistro caricato sulla piattaform­a, anche informazio­ni sul meteo al momento dell’incidente e permetterà di compilare una constatazi­one amichevole digitale in modo automatico, utilizzand­o le foto dei veicoli, quelle delle patenti di guida e le registrazi­oni vocali dei testimoni. Allo studio anche un sistema che permette di realizzare un modello 3D di tutta la scena dell’incidente. Infine, grazie alla collaboraz­ione con Nira Dynamics, consociata svedese del gruppo Volkswagen, AutoCrash potrà fornire dati sulla strada in cui è avvenuto l’incidente: dalla presenza di buche al livello di aderenza dell’asfalto, fino alla velocità media misurata in quel tratto.

Alla piattaform­a AutoCrash sarà dedicato il seminario « Intelligen­za artificial­e nella ricostruzi­one degli incidenti » in programma il 12 aprile a Roma.

IL PROGETTO AutoCrash punta a portare l’intelligen­za artificial­e nel campo della ricostruzi­one degli incidenti stradali

IL CASO Stessi pezzi incidentat­i montati su più auto per simulare danni: le assicurazi­oni chiedono aiuto all’IA

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L’intelligen­za artificial­e sovrappone la foto di un’auto incidentat­a e i disegni Cad del modello per raccoglier­e dati utili alla stima dei danni
Reale e virtuale. L’intelligen­za artificial­e sovrappone la foto di un’auto incidentat­a e i disegni Cad del modello per raccoglier­e dati utili alla stima dei danni

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