Prosiebensat dice no alle richieste del socio Mfe
Da cda e Supervisory board l’invito formale agli azionisti a votare contro in assemblea Wiele: « Mfe vuole esercitare un’influenza maggiore di quella cui ha diritto »
In Borsa il titolo Prosieben ha chiuso in rialzo del 3,5% a 6,59 euro. Il mercato ha iniziato a fiutare l’odore della battaglia in assemblea generale, prevista per il 30 aprile, del broadcaster tedesco, partecipato da Mfe al 29,7 per cento. Del resto la giornata di ieri ha lasciato pochi dubbi in proposito, con la pubblicazione dei punti da aggiungere all’ordine del giorno.
Quelli richiesti dal gruppo Mediaset sono stati inseriti. Ma da Unterföhring alla fine è arrivato un secco « nein » del Consiglio d’amministrazione e del Consiglio di Sorveglianza, con invito agli azionisti a votare contro, in assemblea, sia sul tema della separazione delle attività non televisive – e quindi dating ed e- commerce – sia sulla proposta di inserire all’interno del Consiglio di Sorveglianza Simone Scettri ( ex EY) e Leopoldo Attolico, ex banchiere di Citi ed esperto di M& A, mentre il gruppo ceco Ppf ( guidato dalla vedova di Kellner, Renata Kellnerova la cui famiglia è collegata anche al miliardario ceco Daniel Kretinsky), secondo azionista con quota sopra il 15%, ha proposto Christoph Mainusch.
Oltre al comunicato con cui Prosiebensat ha chiarito i motivi dell’opposizione alle istanze di Mediaforeurope, a esporsi è stato anche il presidente del Supervisory board, Andreas Wiele, che ha replicato all’agenzia di stampa tedesca Dpa: « Crediamo fermamente che l’Assemblea generale annuale non approverà queste mozioni con la maggioranza richiesta » .
C’è insomma aria da resa dei conti con una Mfe che, dal canto suo, ieri non ha risposto alle stoccate, affidandosi invece alle parole di un portavoce: « Da primo azionista, siamo soddisfatti. Tutte le richieste di Mfe, nessuna esclusa, sono state inserite nell’ordine del giorno e saranno discusse nell’assemblea di Prosieben. Mettere ai voti le nostre proposte e la nostra strategia è senza dubbio nell’interesse di tutti gli azionisti ed è la scelta più democratica per il mercato » .
Andamento del titolo a Francoforte
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Affermazioni che sembrano rispondere a distanza al comunicato tedesco secondo cui l’operazione di scorporo delle attività “Commerce & ventures” e “Dating & video” rientrerebbe « nell’interesse esclusivo di Mfe, ma non nell’interesse di tutti gli altri azionisti » . La scissione comporterebbe poi un aumento significativo della leva finanziaria di Prosieben « fino a 4,1 volte l’Ebitda rettificato e renderebbe quindi impossibili le acquisizioni strategiche oltre che una politica dei dividendi consueta » . Secco no e invito al voto contrario in assemblea anche ai nuovi componenti indicati per il Supervisory board perché « se l’Assemblea generale annuale dovesse seguire le proposte di Mfe e Ppf, la maggioranza dei membri del Consiglio di sorveglianza avrebbe stretti legami con i due maggiori azionisti della società » .
Insomma, sintetizza dal canto suo Wiele – pure indicato in passato come pontiere con il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi – « queste mozioni mirano tutte a esercitare sulla società un’influenza maggiore di quella cui ha diritto un azionista che detiene meno del 30% delle azioni » .
Parola quindi all’assemblea della mecia company bavarese, dove le delibere dovranno passare con il 75% di sì dei presenti. E il 29,7% di Mfe non è elemento irrilevante. Specialmente se dovesse convergere anche l’oltre 15% di Ppf. Elemento da non trascurare è il fatto che la richiesta presentata da Mediaset non è di votare lo scorporo delle attività, ma di richiedere una ma una valutazione indipendente al Tribunale sulla convenienza o meno di un spin off delle attività non televisive. Mfe con il titolo B ha concluso in Piazza Affari a 3,2 euro (+ 2,5%).