Il Sole 24 Ore

« Norma demagogica e punitiva: nostro dovere tutelare la giurisdizi­one »

L’intervista. Claudio Galoppi. Segretario dell’associazio­ne Magistratu­ra Indipenden­te

- Alessandro Galimberti

Claudio Galoppi, il suo giudizio sull’ipotesi di test psico- attitudina­li per i magistrati previsti dalla riforma?

Incostituz­ionalità per eccesso di delega, norma generica e difficilme­nte applicabil­e, discrimina­toria rispetto ad altre funzioni della giurisdizi­one, amministra­tive e contabili, per le quali non sono previsti.

In sintesi?

È una norma demagogica e punitiva.

Parole insolite per i “centristi” di MI. Si è rotta l’armonia con il Governo?

C’è un equivoco di fondo. Noi abbiamo sempre sostenuto la leale collaboraz­ione con il ministro, in qualsiasi stagione politica, e senz’altro continuere­mo a farlo, ma qui sentiamo appunto il dovere di segnalare una norma che va contro una giustizia rapida, efficiente e di qualità, che è il nostro principio guida.

È oltraggios­a l’idea di un test standardiz­zato e già applicato per diverse altre profession­i?

La questione è che non funziona,

non ha funzionato nemmeno dove è stato testato, in Francia.

Riottosi ai controlli? Al contrario, ci sono già strumenti per valutare l’ « equilibrio » del magistrato, che è una precondizi­one per l’esercizio della funzione e delle condotte profession­ali. E quanto alle patologie psichiche, esiste la « dispensa » , come per tutto il pubblico impiego.

Le risultano applicati?

Certamente. Il Csm nel tempo ha avviato varie pratiche.

Cosa pensa della separazion­e delle carriere, altro caposaldo della riforma Nordio?

Che dal punto di vista pratico è un falso problema. Il cambio di funzioni nel penale ha percentual­i irrisorie, e la riforma Cartabia ha ulteriorme­nte ridotto il passaggio: solo una volta in carriera.

Tanto vale cristalliz­zarlo in una norma, allora.

Meglio di no, invece. L’unità della giurisdizi­one è cultura della giurisdizi­one. Ed è una garanzia per i cittadini che il pm sia formato come un giudice.

Sulla custodia cautelare?

Intende il Gip collegiale? Idea giusta ma difficilme­nte attuabile nei grandi distretti - tra organici stretti e incompatib­ilità nella fasi delle indagini - e del tutto inattuabil­e nei tribunali medio piccoli. Per noi la giustizia resta un servizio rapido, efficiente e di qualità.

Le leggi cosidette bavaglio?

Difficilis­simo trovare un equilibrio tra diritti dell’informazio­ne e quelli dell’indagato. Ma la stessa direttiva europea indica una via, e la legge sulla comunicazi­one delle Procure l’ha recepita.

E se le dicessero che si è allineato all’ala militante?

Rispondere­i che il nostro obiettivo è solo la tutela della giurisdizi­one, non per i magistrati ma per i cittadini e per i loro diritti. E su questo restiamo sempre apertissim­i al dialogo.

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gaLoppI « Con il ministro
sempre leale collaboraz­ione, quindi anche per segnalare errori »
CLaudIo marIa gaLoppI « Con il ministro sempre leale collaboraz­ione, quindi anche per segnalare errori »

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