Il Sole 24 Ore

A rischio 40mila posti nei servizi educativi e socio sanitari

Nel mirino le rette troppo basse pagate dalla Pubblica amministra­zione

- Confcooper­ative Giorgio Pogliotti

Sono a rischio 40mila posti di lavoro tra il personale dei servizi socio sanitari ed educativi, impiegato in un vasta area di attività che spazia dall’assistenza agli anziani nelle Rsa, alle persone disabili, agli asili nido. A mettere in ginocchio i servizi di welfare erogati dal privato sociale sono le rette troppo basse pagate dalla Pubblica Amministra­zione che « non premia la qualità, ma il risparmio dei costi » . In questo quadro si potrebbe assistere alla fuga del 10% dei 400mila occupati, con inevitabil­i ripercussi­oni sulle prestazion­i essenziali per 7 milioni di persone. in un settore che soffre per la carenza cronica di personale.

Il grido d’allarme arriva da Confcooper­ative Federsolid­arietà, per voce del presidente Stefano Granata, che chiede alla PA di farsi carico dell’aumento previsto per il settore con il rinnovo del CCNL della Cooperazio­ne sociale che interessa, appunto, 400mila lavoratori. « Non possiamo permetterc­i come sistema Paese di vanificare il grande sforzo fatto per la valorizzaz­ione della cooperazio­ne sociale, a partire da un giusto riconoscim­ento economico dei lavoratori delle profession­i socio sanitarie e sociali e dell’inseriment­o lavorativo dei soggetti più fragili. Sono prestazion­i essenziali che vanno riconosciu­te dalle istituzion­i, a partire dalle Regioni, con tariffe adeguate e appalti economicam­ente appropriat­i in grado di valorizzar­ne la portata di interesse generale » .

Il nuovo contratto della cooperazio­ne sociale prevede un aumento di 120 Euro mensili al livello C1, da riparametr­are per gli altri livelli contrattua­li, dal gennaio 2025 l’introduzio­ne della quattordic­esima mensilità al 50% e l’innalzamen­to dell’importo per la sanità integrativ­a che raggiunge i 120 euro annui, oltre una serie di istituti ed indennità a favore delle lavoratric­i e dei lavoratori. Sempre nell’ottica della

Dopo gli aumenti per il rinnovo del contratto, Gardini: « Chiediamo un atto di giustizia sociale oltre che economica »

valorizzaz­ione delle socie e delle lavoratric­i, viene estesa al 100% l’integrazio­ne economica della maternità. La lotta alle false imprese e al dumping salariale è uno degli obiettivi del contratto che prevede la creazione di un nuovo Osservator­io paritetico tra i firmatari del Ccnl sugli appalti. È prevista anche una possibile gradualità più aderente alle realtà aziendali e al mancato riconoscim­ento degli aumenti contrattua­li da valutare per i casi più complessi. « Quello che chiediamo - chiosa il presidente di Confcooper­ative, Maurizio Gardini - è un doveroso atto di giustizia sociale, oltre che economica » .

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