Riforma Nordio, dai pubblici ministeri allarme per la criminalità economica
Critiche all’interrogatorio preventivo e all’introduzione del gip collegiale
Raffica di obiezioni dei pubblici ministeri al disegno di legge Nordio di riforma penale. In audizione alla Camera, dopo che il Senato ha già approvato il provvedimento, i procuratori ne hanno contestato tutti i punti qualificanti. Non solo quello dell’abuso d’ufficio dunque. Il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia, lancia l’allarme sulla criminalità economica perché « l’introduzione dell’interrogatorio preventivo e del gip collegiale non considera che i nostri processi, quelli per intenderci ai “colletti bianchi”, non riguardano mai un solo imputato, invece la riforma sembra pensare solo a processi con un solo imputato » con la conseguenza che « se io ti dico cinque giorni prima che sarai interrogato per una misura cautelare, non solo cresce il rischio che siano distrutti documenti e fonti di prova, oltre che il rischio di fuga, ma avvisare i coindagati significa creare un serio rischio di danno alle indagini » .
Quanto al gip collegiale, De Lucia ha sottolineato che in astratto potrebbe essere una scelta condivisibile, ma è uno spreco considerato che dopo dieci giorni c’è un Tribunale del riesame che deve fare la stessa cosa » . Il procuratore di Palermo ha poi sottolineato che « nella migliore delle ipotesi impegneremo 13 giudici per una misura cautelare endoprocessuale, e questo non avviene in nessuna parte del mondo » .
Piena sintonia con l’aggiunto di Milano Eugenio Fusco, per il quale il gip collegiale è previsione “improponibile” nei tribunali dove ci pochi gip: « la riforma sembra pensata per un processo con un solo imputato, serve una verifica di come il sistema possa funzionare con queste modifiche » . E sulla soppressione dell'abuso d’ufficio, Fusco ricorda che sarebbe meglio accantonare l’argomentazione dell’elevato nu
Nelle audizioni alla Camera ribaditi anche i rilievi contro l’abolizione dell’abuso d’ufficio
mero di archiviazioni anche considerando che « le statistiche di altri reati, ad esempio le truffe, hanno una percentuale di archiviazione del 62- 65%, e meno male altrimenti avremmo ancora più processi » .
Raffaele Cantone, alla guida della procura di Perugia, ha ricordato che l’abolizione dell’abuso d’ufficio « farà venire meno la tutela da una serie di comportamenti vessatori nei confronti dei cittadini » e la riformulazione del reato di traffico illecito di influenze « renderà il reato inapplicabile » , si finisce così, per Cantone, « per legalizzare certe forme di lobbismo che sono illecite in qualunque Paese del mondo » . A suo avviso, dalla riforma « la lotta ai colletti bianchi che delinquono è indebolita » .
Per Enrico Infante della giunta Anm ( che al comitato direttivo del 6 aprile ha all’ordine del giorno forme di mobilitazione contro l’introduzione dei test psicoattitudinali per i magistrati) il numero elevato di archiviazioni per l’abuso d’ufficio è conseguenza anche dei continui cambiamenti normativi che via via lo hanno sterilizzato.