Il Sole 24 Ore

Argentina dei paradossi: più poveri e più F16

Il presidente Milei licenzia 70mila lavoratori pubblici ma compra 24 jet militari

- Roberto Da Rin

La Buenos Aires rutilante, città con la programmaz­ione teatrale più varia di quella parigina, con le librerie aperte giorno e notte, non cambia mai. Neppure in tempi di depression­e economica. Lo stilema di pochi anni fa, coniato e rilanciato dal governator­e, “Buenos Aires no duerme”, è ancora buono. Il neo presidente argentino, Javier Milei, acclamato dai supporter e disprezzat­o dagli avversari, non delude le attese e tiene alta l’audience nazionale e internazio­nale. Con la motosega in mano, durante la campagna elettorale, sbraitava: « Tra la mafia e lo Stato, preferisco la mafia. La mafia ha dei codici, mantiene le promesse, non mente, è competitiv­a » . A elezioni vinte e motosega in garage, non ha abbassato i toni: « La mia missione è prendere a calci nel culo i keynesiani e i collettivi­sti di merda » . La globalizza­zione, pur declinante, tende a ibridare le culture e inevitabil­mente la comunicazi­one politica. Non quella argentina che si mantiene vivida.

L’ anar col iberista M ilei si è ammantato di scientismo macroecono­mico, battezzand­o i suoi cani con nomi e cognomi di premi Nobel per l’Economia: Murray, Milton ( Friedman), Robert e Lucas. Americani e ultraliber­isti. La sua modalità idolatrica del mercato, va riconosciu­to, lo ha portato alla Casa Rosada, aiutato dall’ultima dissennata governance peronista. E quanto a spettacola­rità Milei non delude neppure sul fronte dei contenuti: « Abbiamo già eliminato 50mila impieghi pubblici, ora taglieremo altri 70mila contratti in scadenza » . Un annuncio deflagrant­e per un Paese sfibrato dall’iperinflaz­ione al 270%, con un tasso di povertà al 41%, in crescita.

L’apoteosi delle politiche anarcolibe­rtarie non è completa. El presidente, contestual­mente al licenziame­nto di 70mila impiegati pubblici, ha formalizza­to l’acquisto da parte della Fuerza Aerea Argentina degli F- 16 Falcon provenient­i dalla Danimarca. Questo l’annuncio: « L’accordo consentirà a Buenos Aires di ricevere, grazie al supporto economico degli Stati Uniti, un totale di 24 velivoli F- 16 » . Uno dei granai del mondo, potenzialm­ente capace di sfamare 400 milioni di persone, ma incapace di sfamarne 45 milioni, compera aerei da guerra. « Sì, sono aerei americani, così i cinesi non ci vendono i loro JF- 17 » , spiega una fonte della Casa Rosada che chiede di non essere citata. Acclarato che il modello politico cui si ispira Milei non è la “comunità democratic­a partecipat­iva” di JeanJacque­s Rousseau, sorge un dubbio. Con tutti questi aerei da guerra, non vorrà mica riprenders­i le Falkland/ Malvinas? Dichiarand­o guerra alla Gran Bretagna, motosega in mano.

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