Nuove accuse di Mosca a Kiev: versato denaro ai terroristi
Putin smentisce l’ipotesi che intenda attaccare la Nato: « Una stupidaggine » Monito all’Europa: se fornirà all’Ucraina i suoi F- 16, siamo pronti a colpirli ovunque
Se ne stanno sotto la pioggia sulla piazza del Maneggio, davanti alla statua del maresciallo Zhukov e alla Piazza Rossa blindata dopo l’attentato del 22 marzo, invocando « poteri assoluti » per il presidente Vladimir Putin « contro il terrore Usa » : « La patria è in pericolo! Sosteniamo le forze missilistiche strategiche contro il nemico americano – è scritto su un cartello -: chiediamo che vengano organizzate operazioni su Washington! » .
In una Mosca che ha estirpato ogni più piccola manifestazione di protesta contro la cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina, i militanti della Repubblica popolare filorussa di Donetsk sventolano indisturbati le loro bandiere, trasmettono a tutto volume i discorsi del presidente e distribuiscono un opuscolo infarcito di invettive anti- occidentali e intitolato “Sovranità”: « Studialo! » , esortano mettendotelo in mano. Non sembrano suscitare grande interesse tra i pochi passanti.
Sono però in sintonia con il Cremlino che punta il dito contro l’Ucraina e i suoi alleati americani ed europei per l’attacco terroristico al Crocus City Hall. Ieri il Comitato investigativo di Aleksandr Bastrykin ha fatto sapere che i dati sulle transazioni finanziarie ricavati dall’analisi degli apparecchi elettronici in mano ai terroristi confermano il legame con i nazionalisti ucraini, e il versamento da parte di Kiev di « grosse somme di denaro e criptovalute » usate per preparare la strage. Quello che il Comitato ha descritto come un sospetto « finanziatore » sarebbe stato individuato e arrestato.
È questa, malgrado le rivendicazioni dello Stato Islamico- Khorasan, la lettura voluta da Putin che anche prima dell’attentato, e due giorni dopo le elezioni del 17 marzo, aveva comunque alzato ulteriormente i toni affermando davanti agli ufficiali dei servizi di sicurezza dell’Fsb che « l’Occidente è un nemico pericoloso » intento a destabilizzare la Russia e a riportarla « al tempo dei torbidi » : uno dei periodi più cupi della storia russa, i primi anni del 17° secolo dominati da crisi di potere, anarchia e invasioni straniere.
A una settimana dall’attentato, Putin non si è ancora recato al centro fieristico alla periferia di Mosca, né sono per ora in programma incontri con i familiari delle vittime, salite a 143 persone. « Una visita al momento sarebbe inopportuna » , ha spiegato ieri il portavoce Dmitrij Peskov citando i lavori in corso al Crocus, dove il tetto dell’edificio, dato alle fiamme dai terroristi, è crollato.
Il presidente russo è invece andato a Torzhok, una cittadina della regione di Tver dove è stato accolto dagli abitanti in festa. Al Centro di addestramento delle forze aeree, parlando con un gruppo di piloti Putin è tornato sul confronto con l’Occidente, definendo « una stupidaggine » l’idea che la Russia intenda attaccare la Nato.
« Nel 2022 – ha calcolato – gli Usa hanno speso in difesa 811 miliardi di dollari, la Russia 72 miliardi. Una differenza non da poco: le spese militari americane sono il 40% di quelle globali, quelle russe il 3,5%. E noi ci metteremmo a combattere con la Nato? » .
Putin ha però affermato che nell’ambito dell’” operazione militare speciale” la Russia difende gli abitanti dei propri territori storici: « Se dopo la fine dell’Unione Sovietica si fossero costituite nuove relazioni nella sfera della sicurezza in Europa, come la Russia proponeva, nulla di tutto questo sarebbe accaduto. Se avessero tenuto conto dei nostri interessi… » . E tuttavia, ha affermato Putin, « dire che dopo l’Ucraina ci prepariamo ad attaccare l’Europa è una vera menzogna. Non abbiamo intenzioni aggressive verso la Polonia, i Paesi Baltici o la Repubblica Ceca » . Ma se l’Occidente fornirà all’Ucraina i suoi F- 16 – i cacciabombardieri americani chiesti a lungo da Kiev – questo « non cambierà la situazione sul campo di battaglia. Li distruggeremo come distruggiamo carri armati, blindati e lanciarazzi. E naturalmente, se gli aerei decolleranno da basi situate in Paesi terzi, per noi diventeranno obiettivi legittimi – ha concluso il presidente russo -. Ovunque si possano trovare » .
Ma ieri intanto è stato un altro jet russo a essere abbattuto nei cieli sopra Sebastopoli, in Crimea. Senza fare luce sulle circostanze, i canali russi ne hanno dato notizia spiegando che l’aereo, in fiamme, è precipitato in mare. Il pilota, che si era lanciato, è stato tratto in salvo. Secondo i media ucraini, l’aereo sarebbe stato colpito da fuoco amico.