I grandi progetti dell’Azienda Sanitaria di Avezzano Sulmona L’Aquila
Riqualificazione e innovazione per una sanità a misura dei cittadini
Per poter meglio comprendere Polo chirurgico grazie ai robot il
contesto aziendale è utile delinearne l’assetto organizzativo- funzionale. L’Azienda si estende su tutta la provincia dell’Aquila che, con i suoi 5.047 chilometri quadrati, è la tredicesima provincia italiana per superfi - cie. I suoi 287.151 residenti, invece, la collocano tra le ultime in Italia per densità di popolazione con 57 abitanti/ kmq rispetto a una media nazionale di 189. Annovera: quattro ospedali, “San Salvatore” dell’Aquila ( 411 PL), “SS Filippo e Nicola” di Avezzano ( 239 PL), “SS. Annunziata” di Sulmona ( 160 PL), “Ospedale Civile” di Castel di Sangro ( 25 PL); due presidi territoriali di assistenza e due ospedali di comunità nei comuni di Pescina e Tagliacozzo ( che comprende anche 52 PL di riabilitazione); due hospice ( L’Aquila e Pescina); una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza REMS a Barete; tre istituti penitenziari ( con il 41 bis dell’Aquila); tre distretti, corrispondenti alle tre aree in cui storicamente è suddivisa la provincia aquilana ( Area L’Aquila, Area Marsica e Area Peligno- Sangrina).
all’avanguardia
È stato dato grande impulso alla chirurgia robotica al fi ne di creare un polo multi- specialistico presso l’ospedale San Salvatore di L’Aquila, nel quale già operano i chirurghi di tutti e tre i presidi ospedalieri dell’Azienda. È stato, infatti, acquisito un secondo sistema robotico Da Vinci, ed è prossima l’installazione di un sistema robotico per la chirurgia ortopedica.
Il Centro di Chirurgia robotica viene a collocarsi in un sistema Ospedaliero Universitario ( Università dell’Aquila) che, con le Scuole di specializzazione chirurgiche di riferimento, assume un elevato valore didattico e formativo, permettendo agli specializzandi di acquisire esperienza con le tecnologie più innovative.
Concorsi: 43 nuovi primari
In meno di 3 anni, sono stati espletati ben 43 avvisi per Direttore di Unità Operativa Complessa. Finalmente, dopo decenni di “precariato apicale”, tutti i reparti hanno i propri “direttori”.
Sono state numerose, inoltre, le assunzioni e le stabilizzazioni, che, tra dirigenti e personale del comparto, superano ampiamente le 1600 unità e hanno consentito di reintegrare, fi - nalmente, gli organici. Questo reclutamento non ha subito gli effetti “distorsivi” del periodo COVID richiamati nel rapporto OASI Bocconi 2021, ma è stato il risultato di una attenta “politica del personale”, che ha consentito di neutralizzare le sofferenze del sistema dell’offerta e proiettare l’azienda in una nuova e forte dimensione di sviluppo.
Il territorio
La Asl ha un’estensione territoriale e una densità abitativa che mettono in crisi il principio di prossimità, che è alla base del DM 77/ 2022. Se ci limitassimo alle undici case di comunità assegnate alla ASL avremmo 1 Casa della Comunità ogni 459 chilometri quadrati, una distanza enorme se paragonata alle altre province del Paese.
Per questo, l’Azienda ha previsto ulteriori 15 punti di erogazione organizzativamente e funzionalmente analoghi alle case di comunità spoke, come modello di risposta a una popolazione diffusa alla quale devono essere garantiti gli stessi “diritti di prossimità” che hanno i cittadini delle altre regioni
Pronto soccorso: più comfort e meno affollamento
Per contrastare il sovraffollamento nei PS è stata attivata, presso gli ospedali sia di L’Aquila sia di Avezzano, una Holding Area ( HA) con 12 PL, utilizzando, in entrambi i casi, strutture modulari installate in epoca COVID, adiacenti ai rispettivi PS e messe in continuità con gli stessi. L’HA è dedicata ad accogliere i pazienti dimessi dal Pronto Soccorso con indicazione al ricovero, in attesa di posto letto. Per l’assistenza a questi pazienti si è proceduralizzato il ricorso a una guardia interdivisionale.
Gli stessi PS sono stati oggetto di una radicale riprogettazione strutturale, logistica e funzionale. In entrambi i casi, recuperando spazi preesistenti ma utilizzati “impropriamente”, è stato aumentato considerevolmente lo spazio disponibile realizzando un open space di circa 150 metri quadrati in grado di ospitare numerosi pazienti. L’open space è dotato di bagni ( separati per uomini e donne), nonché di arredi, garantendo così un elevato comfort e azzerando i disagi tipici dei pazienti in PS.