Relazioni pericolose tra politica e imprese quando si va al voto
Il 2024 sarà uno degli anni con il maggior numero di elezioni politiche nel mondo. Si va da Paesi più sviluppati come gli Stati Uniti a realtà emergenti come il Brasile e l’India. Anche se note in anticipo, le elezioni politiche rappresentano un’importante fonte di incertezza per imprese ed investitori. I leader dei Paesi hanno un ruolo chiave perché plasmano l’ambiente in cui le imprese si trovano ad operare introducendo, modificando o rimuovendo leggi e regolamentazioni che hanno il potere di favorire e sfavorire la creazione di nuove imprese, investimenti stranieri ed orientamenti strategici.
L’incertezza non riguarda solo chi vincerà le elezioni, ma, e soprattutto, le conseguenze che la vittoria avrà per l’economia ed i mercati finanziari. Non è quindi un caso che all’avvicinarsi delle elezioni politiche, le aziende tendono a rallentare i loro investimenti nell’attesa che l’incertezza politica si riduca. Allo stesso modo, gli investitori stranieri adottano un atteggiamento più cauto che spesso risulta o in un razionamento delle risorse e/ o la richiesta di un più alto rendimento per i loro investimenti. L’idea che le elezioni politiche comportano un aumento del rischio per le imprese non è nuova per cui i potenziali effetti negativi dell’incertezza politica su imprese ed investimenti sono in qualche modo “attesi”. Tuttavia, le elezioni politiche rappresentano un ulteriore fattore di rischio per le imprese se queste sono politicamente attive e sostengono candidati politici.
Vi è ampia evidenza empirica che imprese e manager instaurano relazioni con politici utilizzando diversi strumenti che vanno da finanziamenti ad attività di lobbying. Queste strategie hanno la finalità di creare relazioni per ottenere informazioni sugli orientamenti del governo e la probabilità che date leggi vengano approvate. Allo stesso tempo, le imprese possono usare le relazioni per influenzare l’attività politica a loro vantaggio. Il coinvolgimento delle imprese nell’attività politica sta ricevendo sempre più attenzione dagli addetti al lavoro specialmente alla luce della crescente attenzione a tematiche Esg. Infatti, donazioni e relazioni politiche pressione sono pratiche controverse da un punto di vista della sostenibilità con un importante impatto sulla dimensione social. Pertanto, i potenziali vantaggi informativi e competitivi possono trasformarsi in costi.
Quando le elezioni politiche si avvicinano, l’attenzione mediatica aumenta e candidati e sostenitori sono sotto la lente di ingrandimento. Pertanto, il sostegno ai candidati può aumentare la visibilità delle imprese con potenziali danni alla loro immagine e reputazione, soprattutto quando la campagna elettorale ha toni accessi ed il candidato è controverso. Manager ed imprese sono ben consapevoli di tale rischio e ne tengono conto al momento di scegliere se e quanto sostenere pubblicamente il candidato, ma non possono prevederne completamente le conseguenze. Se l’associazione ad un candidato diventa una criticità e non più un vantaggio, i manager potrebbero prendere provvedimenti. La soluzione può semplice potrebbe essere interrompere le relazioni per non compromettere la reputazione aziendale. Tuttavia, il valore delle relazioni sta nel continuo supporto dei candidati per cui l’interruzione non è sempre una strada percorribile. L’ alternativa potrebbe essere l’adozione di un atteggiamento più “neutro” e non schierarsi apertamente a favore dell’uno o dell’altro candidato.
È da notare come questi rischi emergono qualora il coinvolgimento politico delle imprese e manager è visibile, ovvero i soggetti esterni sono a conoscenza delle donazioni e del sostegno delle imprese ai candidati. In alcuni Paesi ( come gli Stati Uniti), questa visibilità è richiesta dalle autorità e dagli investitori. In altri, le imprese possono scegliere se e quanto informare il mercato. In questo caso, le imprese sono meno esposte all’aumento dei rischi reputazionali nei periodi antecedenti le elezioni politiche. Anche se gli effetti negativi su investimenti e crescita permangono, abbassare il livello di trasparenza potrebbe aiutare le imprese coinvolte nelle campagne elettorali a mitigare i rischi più reputazionali. Ovviamente questo va a discapito degli investitori che si troverebbero ad investire in imprese di cui non condividono gli orientamenti politici o la scelta di destinare risorse finanziarie per supportare politici. Sarà, quindi, interessante osservare quali imprese saranno in grado di navigare al meglio l’incertezza generata dalle elezioni politiche e quali strategie di risposta ai rischi verrà premiata dagli investitori nazionali e stranieri.