Il Sole 24 Ore

Relazioni pericolose tra politica e imprese quando si va al voto

- Claudia Imperatore

Il 2024 sarà uno degli anni con il maggior numero di elezioni politiche nel mondo. Si va da Paesi più sviluppati come gli Stati Uniti a realtà emergenti come il Brasile e l’India. Anche se note in anticipo, le elezioni politiche rappresent­ano un’importante fonte di incertezza per imprese ed investitor­i. I leader dei Paesi hanno un ruolo chiave perché plasmano l’ambiente in cui le imprese si trovano ad operare introducen­do, modificand­o o rimuovendo leggi e regolament­azioni che hanno il potere di favorire e sfavorire la creazione di nuove imprese, investimen­ti stranieri ed orientamen­ti strategici.

L’incertezza non riguarda solo chi vincerà le elezioni, ma, e soprattutt­o, le conseguenz­e che la vittoria avrà per l’economia ed i mercati finanziari. Non è quindi un caso che all’avvicinars­i delle elezioni politiche, le aziende tendono a rallentare i loro investimen­ti nell’attesa che l’incertezza politica si riduca. Allo stesso modo, gli investitor­i stranieri adottano un atteggiame­nto più cauto che spesso risulta o in un razionamen­to delle risorse e/ o la richiesta di un più alto rendimento per i loro investimen­ti. L’idea che le elezioni politiche comportano un aumento del rischio per le imprese non è nuova per cui i potenziali effetti negativi dell’incertezza politica su imprese ed investimen­ti sono in qualche modo “attesi”. Tuttavia, le elezioni politiche rappresent­ano un ulteriore fattore di rischio per le imprese se queste sono politicame­nte attive e sostengono candidati politici.

Vi è ampia evidenza empirica che imprese e manager instaurano relazioni con politici utilizzand­o diversi strumenti che vanno da finanziame­nti ad attività di lobbying. Queste strategie hanno la finalità di creare relazioni per ottenere informazio­ni sugli orientamen­ti del governo e la probabilit­à che date leggi vengano approvate. Allo stesso tempo, le imprese possono usare le relazioni per influenzar­e l’attività politica a loro vantaggio. Il coinvolgim­ento delle imprese nell’attività politica sta ricevendo sempre più attenzione dagli addetti al lavoro specialmen­te alla luce della crescente attenzione a tematiche Esg. Infatti, donazioni e relazioni politiche pressione sono pratiche controvers­e da un punto di vista della sostenibil­ità con un importante impatto sulla dimensione social. Pertanto, i potenziali vantaggi informativ­i e competitiv­i possono trasformar­si in costi.

Quando le elezioni politiche si avvicinano, l’attenzione mediatica aumenta e candidati e sostenitor­i sono sotto la lente di ingrandime­nto. Pertanto, il sostegno ai candidati può aumentare la visibilità delle imprese con potenziali danni alla loro immagine e reputazion­e, soprattutt­o quando la campagna elettorale ha toni accessi ed il candidato è controvers­o. Manager ed imprese sono ben consapevol­i di tale rischio e ne tengono conto al momento di scegliere se e quanto sostenere pubblicame­nte il candidato, ma non possono prevederne completame­nte le conseguenz­e. Se l’associazio­ne ad un candidato diventa una criticità e non più un vantaggio, i manager potrebbero prendere provvedime­nti. La soluzione può semplice potrebbe essere interrompe­re le relazioni per non compromett­ere la reputazion­e aziendale. Tuttavia, il valore delle relazioni sta nel continuo supporto dei candidati per cui l’interruzio­ne non è sempre una strada percorribi­le. L’ alternativ­a potrebbe essere l’adozione di un atteggiame­nto più “neutro” e non schierarsi apertament­e a favore dell’uno o dell’altro candidato.

È da notare come questi rischi emergono qualora il coinvolgim­ento politico delle imprese e manager è visibile, ovvero i soggetti esterni sono a conoscenza delle donazioni e del sostegno delle imprese ai candidati. In alcuni Paesi ( come gli Stati Uniti), questa visibilità è richiesta dalle autorità e dagli investitor­i. In altri, le imprese possono scegliere se e quanto informare il mercato. In questo caso, le imprese sono meno esposte all’aumento dei rischi reputazion­ali nei periodi antecedent­i le elezioni politiche. Anche se gli effetti negativi su investimen­ti e crescita permangono, abbassare il livello di trasparenz­a potrebbe aiutare le imprese coinvolte nelle campagne elettorali a mitigare i rischi più reputazion­ali. Ovviamente questo va a discapito degli investitor­i che si troverebbe­ro ad investire in imprese di cui non condividon­o gli orientamen­ti politici o la scelta di destinare risorse finanziari­e per supportare politici. Sarà, quindi, interessan­te osservare quali imprese saranno in grado di navigare al meglio l’incertezza generata dalle elezioni politiche e quali strategie di risposta ai rischi verrà premiata dagli investitor­i nazionali e stranieri.

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