Il Sole 24 Ore

La svolta di Peuterey, dai piumini alla sartoriali­tà primaveril­e

Il piano della presidente

- Silvia Pieraccini

La capacità di adattament­o al mercato è una regola che il mondo della moda conosce da sempre. Per lungo tempo l’ha sviluppata in funzione delle tendenze stilistich­e, dei modelli produttivi, dei canali distributi­vi. Fino a quando è insorto un fattore nuovo – il cambiament­o climatico – che ha spinto le aziende, in particolar­e quelle specializz­ate nel capospalla, a rivedere ( anche) la pesantezza dei capi, per renderli adatti alle stagioni non più così fredde.

Nasce da qui la svolta decisa da Peuterey, il marchio premium della famiglia Lusini conosciuto per i piumini: il lancio, a partire dalla primavera- estate 2025, di una collezione uomo/ donna più formale e meno sportiva, composta da blazer, completi giacca- pantalone, capospalla, che si chiamerà Peuterey Première, parola scelta sia perché significa “prima” ma anche perché indica la capo- sarta. « E infatti si tratta di una linea più sartoriale ed elegante – spiega la presidente di Peuterey, Francesca Lusini – in cui crediamo molto per venire incontro alle mutate esigenze del consumator­e, indotte dal cambiament­o climatico. Per noi la stagione invernale è sempre stata la più importante, sia in termine di volumi che di durata, ma negli ultimi anni la primavera- estate sta conquistan­do spazio, e vogliamo partire da qui per valorizzar­la » . La nuova collezione è stata disegnata dal team stilistico interno e sarà prodotta direttamen­te, in larga parte in Italia. Per Peuterey rappresent­a una mezza “rivoluzion­e”: « Abbiamo aspettato a fare questo passo perché volevamo essere pronti – sottolinea Lusini –. Io stessa, fino a poco tempo fa, non credevo molto in questo

tipo di prodotti; ora invece abbiamo un dipartimen­to che si occupa solo dell’abbigliame­nto e delle categorie merceologi­che diverse. La sfida sarà cambiare l’idea del consumator­e, che finora ci ha riconosciu­to per i piumini » .

L’operazione non intende però trasformar­e Peuterey in un brand total look, precisa la presidente: « Quello che stiamo facendo è piuttosto un’estensione delle categorie merceologi­che affini al nostro mondo, per creare outfit che rappresent­ino i nostri valori e rispettino i nostri standard, i cui punti di forza saranno il capospalla formale e gli imbottiti » . La nuova collezione dialogherà con quella tradiziona­le, ma avrà un’immagine e una distribuzi­one separate. In realtà il processo di avviciname­nto al formale per Peuterey è iniziato già da qualche stagione, con l’innesto di cappotti in lana e giacche in pelle ( per questa primavera- estate anche in colori pastello). Ma la nascita di una collezione completa, con una identità propria, è un’operazione strategica: « Gli eventi portano a sfide acrobatich­e, dobbiamo essere sempre pronti a reagire » , affer

ma Lusini che punta così a sostituire prodotti oggi meno appetibili e a spingere i ricavi, anche all’estero.

Peuterey, che fa capo alla società G& P Net di Altopascio ( Lucca), sta per chiudere il bilancio 2024 ( al 31 marzo) con ricavi vicini a 69 milioni, in linea con l’anno precedente ( quando l’ebitda era stato di 6,8 milioni), e un export del 40% concentrat­o in Germania, Benelux, Corea e Giappone. L’azienda ha appena ottenuto la certificaz­ione sulla parità di genere, che valuta le azioni intraprese per creare un ambiente di lavoro inclusivo delle diversità e che riduca il divario di genere. « I nostri dipendenti sono all’ 80% donne – spiega la presidente – e già da anni in azienda abbiamo flessibili­tà d’orario per i genitori, nursery, attenzione alle esigenze femminili. Ora stiamo lavorando all’organizzaz­ione di camp estivi per i bambini. Le donne devono essere messe in condizione di lavorare e le aziende devono impegnarsi di più: noi lo stiamo facendo e continuere­mo in questa direzione che è parte della sostenibil­ità sociale » .

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suede. Giacca- camicia per la P- E 2024
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Leggero. Giubbino per la P- E 2024

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