Assicurazioni, nel 2023 raccolta premi invariata: sfiora quota 145 miliardi
In aumento del 6,6% il ramo danni mentre cala del 3,5% il vita a 91 miliardi
La raccolta del settore assicurativo nel 2023 ha sfiorato i 145 miliardi di euro, di fatto in linea con il dato del 2022 che tuttavia scontava un calo del 9,4% sull’anno precedente. Anche l’incidenza dei premi totali sul Prodotto interno lordo è rimasta stabile, attestandosi al 6,6%.
Nonostante il contesto economico particolarmente complicato la tenuta del settore è stata garantita da due fattori: da un lato la crescita del segmento degli altri rami danni che ha registrato premi in crescita del 7,7% e dall’altro dalla performance positiva dei prodotti vita tradizionali che hanno chiuso con un balzo del 9,2%. A tal proposito va ricordato, come sottolineato dall’Ania, che le polizze vita sono « una delle forme più importanti di impiego per il risparmio gestito e pesano per circa il 14% dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane » .
Volendo entrare nel dettaglio dei segmenti, la raccolta del vita nel 2023 è stata di poco superiore a 91 miliardi, in calo del 3,5% rispetto al 2022 quando invece i premi diminuivano dell’ 11%. La contrazione è stata determinata principalmente dalle polizze UnitLinked ( ramo III) e solo parzialmente dalle polizze di capitalizzazione. Le prime hanno subìto un crollo del 32% ( per un ammontare che è sceso sotto i 20 miliardi), complice una generalizza
volatilità dei mercati azionari e obbligazionari. Allo stesso modo i premi del ramo V ( capitalizzazione) sono diminuiti di oltre il 24%. Al contrario, i premi relativi ai contratti Vita tradizionali di ramo I sono aumentati del 9,2% ( con un volume di oltre 66 miliardi).
Nel settore danni i premi sono risultati in crescita del 6,6% rispetto al 2022 per un volume di 38 miliardi. Questo risultato positivo è stato determinato da un aumento dei premi del ramo rc auto (+ 4,3%). Significativa poi la crescita dei premi negli altri rami danni (+ 7,7%). L’aumento del volume premi nel 2023 - a fronte di un parco di veicoli assicurati sostanzialmente invariato - è frutto di una lieve contrazione della frequenza sinistri (- 1,3%) e di un aumento di oltre il 5% del loro costo medio, valore quest’ultimo che, ha spiegato l’Ania, va comunque inquadrato in un contesto temporale più ampio visto che « negli undici anni precedenti ( dall’autunno 2012 fino a giugno 2022) si era registrata una riduzione del premio medio che aveva sfiorato il 40% » . Per quanto riguarda gli altri rami danni, confermato un trend in forte espansione che testimonia la crescente propensione degli italiani a proteggersi in modo più adeguato contro i rischi della persona, dei beni e del patrimonio. L’aumento complessivo di questo comparto è stato come detto del 7,7% e sono risultati in crescita i premi di tutti i rami; quelli che hanno registrato una variazione positiva uguale o superiore alla media sono stati: incendio (+ 7,6%), credito e cauzione (+ 10,8%), malattia (+ 10,9%) e Corpi veicoli terrestri del 12,1%. Hanno mostrato tassi di crescita inferiori alla media ma comunque positivi i rami: infortuni (+ 2,4%), perdite pecuniarie (+ 3,5%), assistenza (+ 5,2%), tutela legale (+ 5,4%), il settore trasporti (+ 6,0%) e Rc generale (+ 7,1%).