Fincantieri: contratto da 1,2 miliardi per nuovi pattugliatori all’Indonesia
Il gruppo sarà il contraente principale e coordinerà gli altri alleati industriali L’ad Folgiero: « È una pietra miliare per lo sviluppo della partnership strategica »
È il risultato di un confronto cominciato un anno e mezzo fa, ma anche la conferma che la scelta dell’ad Pierroberto Folgiero di imprimere un’accelerazione al gruppo nel processo di consolidamento sul mercato delle navi militari sta dando i suoi frutti. Così ieri Fincantieri ha annunciato la firma di un contratto da 1,18 miliardi di euro con il ministero della Difesa indonesiano per la fornitura di due Ppa, acronimo che identifica il pattugliatore polivalente d’altura. Si tratta di un gioiello della cantieristica che ha raccolto un particolare gradimento in giro per il mondo anche grazie al lavoro portato avanti dalla Marina militare italiana e dal capo di Stato Maggiore, l’ammiraglio Enrico Credendino, artefici di un lungo tour nella regione dell’Indo- Pacifico del Ppa Francesco Morosini, utilizzato in attività promozionali e operative dall’Oceano Indiano all’Estremo Oriente.
Da qui l’interesse della Marina di Giakarta che ha acceso un faro sul pattugliatore targato Fincantieri, considerato dalle forze militari indonesiane come l’efficace risposta alla necessità di potenziamento della flotta nel Mare cinese meridionale. La formalizzazione del contratto, sottoscritto dallo stesso Folgiero alla presenza di Dario Deste, direttore della divisione Navi militari del gruppo, è quindi arrivata anche grazie al sostegno assicurato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che si è speso molto con l’omologo indonesiano per spingere la Ppa. Le cui caratteristiche ne fanno uno dei pattugliatori più avanzati in circolazione: è una nave altamente flessibile ( 143 metri di lunghezza fuori tutto), che può ospitare circa 170 persone di equipaggio e raggiungere una velocità di oltre 32 nodi, con capacità di assolvere molteplici compiti, dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, nonché, nella sua versione più equipaggiata, da nave combattente di prima linea.
Sono infatti previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: una versione più leggera, integrata di capacità di autodifesa, e una “completa”, equipaggiata con il massimo delle protezioni. Le due navi destinate all’Indonesia ( la scelta dovrebbe ricadere, con tutta probabilità, sulla Marcantonio Colonna e sulla Ruggiero di Lauria) appartengono alla versione “light plus” e, dunque, potranno essere ulteriormente potenziate in futuro.
L’operatività del contratto, a valle delle consuete autorizzazioni governative previste per questo tipo di commesse e della messa a terra del finanziamento, dovrebbe scattare tra 2- 3 mesi. « Questo contratto è una pietra miliare per lo sviluppo della partnership strategica tra il nostro gruppo e l’Indonesia - ha detto Folgiero -. Lo vediamo come la prima di altre importanti opportunità di collaborazione con il ministero della Difesa indonesiano,
in una logica di partnership di lungo termine grazie al supporto strutturale delle nostre istituzioni, a partire dal ministero della Difesa e dalla Marina militare italiana. Il Sud- est asiatico è un’area centrale dal punto di vista geopolitico dove Fincantieri vuole rafforzare la sua presenza, come definito nel piano industriale » .
I vantaggi nel medio- lungo termine, quindi, sono evidenti: con la sigla di ieri per Fincantieri si aprono opportunità di collaborazione a 360 gradi con la Marina indonesiana, che potrebbero riguardare anche i sommergibili. Il governo di Giakarta ha chiuso un contratto con i francesi, ma non è da escludere che in futuro si guardi anche al gruppo italiano. Che sarà contraente principale ( prime contractor) in questa operazione e coordinerà gli altri partner industriali, a partire da Leonardo, per l’adeguamento del sistema di combattimento delle navi e i relativi servizi logistici.