« Gruppo Sella, aumentiamo i ricavi sfruttando l’Intelligenza artificiale »
« L’AI ha contribuito a migliorare del 25% le strategie di marketing »
Intervista ad Andrea Tessera,
Chief innovation officer di Banca Sella « Tra gli obiettivi c’è l’incremento dei ricavi » . Così Andrea Tessera, Chief innovation officer di Banca Sella, sottolinea una delle finalità del gruppo riguardo all’uso dell’Artificial Intelligence ( AI). « Su questo fronte - spiega il managerla parola d’ordine è personalizzazione. Cioè: offrire il prodotto più adatto, nel migliore momento possibile e con la maggiore probabilità di accettazione » . È un sistema in cui « l’AI permette di creare modelli predittivi di propensione all’acquisto. Analizzando un’elevata quantità di variabili e nel rispetto della privacy, riusciamo a costruire una sorta di “sosia” virtuale dell’utente. Di lì, in ottica multicanale, il potenziale acquirente viene contattato » . Già, il potenziale cliente. Ma il Gruppo Sella affronta anche il tema del tasso di abbandono? « Certo! L’AI monitora una grande mole d’informazioni riguardanti soggetti, i quali potrebbero lasciare un servizio offerto dalla banca » . I dati raccolti sono, poi, incrociati « con quelli di chi già non è più cliente » . Così « realizziamo un modello che segnala in anticipo i problemi » . Di nuovo, sulla base di simili input, viene avviato il contatto dell’utente. « È un approccio che dà i suoi frutti. I modelli basati sull’AI hanno contribuito, ad esempio, a migliorare del 25% le iniziative di marketing » . Lo stesso “churn rate”, poi, è in calo. Tutto rose e fiori, quindi? La realtà è più complicata. Non va scordato il rischio di discriminazione. « È un tema che abbiamo ben presente - indica Tessera -. Lo gestiamo grazie al processo di valorizzazione etica e, per l’appunto, di non discriminazione » . In tal senso « gli algoritmi di AI devono essere spiegabili nel loro funzionamento. Non solo. « È fondamentale la trasparenza, e chiarezza, sul fronte del ritracciamento delle fonti dei dati. Senza dimenticare, infine, un altro aspetto » . Quale? « Il fattore umano. La tecnologia è complementare alla persona, che ha sempre l’ultima parola sulla decisione da prendere » . Un approccio, a ben vedere, presente, anche, in attività quali l’anti- frode. « In simili casi l’AI affianca le soluzioni tradizionali. L’algoritmo analizza enormi quantità di dati, in tempo reale e con grande efficienza » . Vengono definiti modelli comportamentali su acquisti ed operatività. Quando il sistema segnala una deviazione dall’attività standard, parte la segnalazione. « A seconda del livello di certezza della frode, la nostra struttura interviene in diversi modi: può contattare il cliente ma anche arrivare a bloccarne, nel suo interesse, l’operatività » .