Iren, rush finale su Egea con margini a 1,2 miliardi e utili per 255 milioni
Proposto all’assemblea un dividendo in crescita dell’ 8% rispetto al 2022
Iren chiude il 2023 con un Ebitda record che sfiora 1,2 miliardi (+ 13,5%) e si appresta a chiudere l’operazione Egea. Oggi, infatti, salvo colpi di scena dell’ultima ora, è prevista la firma sugli accordi vincolanti di investimento, tassello fondamentale per il salvataggio della multiutility di Alba. Lo schema dell’operazione è noto: il gruppo presieduto da Luca Dal Fabbro immetterà complessivamente 85 milioni in una newco al 50% con le banche creditrici ( che nelle prossime settimane dovranno ratificare i patti parasociali) con la prospettiva di esercitare una call entro il 2029 e integrare completamente Egea, con sinergie industriali che già oggi appaiono importanti. In tutto, sarà un’operazione da 800 milioni di debiti, in cui ciascuna categoria ( banche, obbligazionisti, fornitori, Agenzia delle Entrare, ovviamente azionisti) farà i propri sacrifici e Iren, appunto, sarà pivot e regista. Proprio ieri, il consiglio di gestione di Egea, assistita da PwC come advisor finanziario e industriale, ha dato il proprio ok a tutto il riassetto.
Nel frattempo, come detto, Iren ha archiviato il 2023 con mol in crescita del 13,5% a ridosso di 1,2 miliardi mentre l’utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è stato pari a 254,8 milioni (+ 12,8%) e l’ebit si è attestato a 464,6 milioni. Gli investimenti sono stati pari a 934 milioni e il dividendo proposto all’assemblea è di 11,88 centesimi per azione, in crescita dell’ 8% rispetto al dividendo 2022 e con un pay- out pari al 60%.
Secondo Dal Fabbro, si tratta di risultati importanti “che evidenziano la validità del modello di business di Iren e la capacità di adattarsi rapidamente alle mutazioni dello scenario macroeconomico, climatico ed energetico, fornendo ai clienti e cittadini servizi di sempre maggior qualità”. “Nonostante gli importanti investimenti che ci hanno permesso di raggiungere il target di capacità rinnovabile pari a 800 MW e l’avvio di nuovi impianti per l’economia circolare, siamo riusciti, grazie ai flussi di cassa generati e all’ottima gestione del capitale circolante netto, a contenere l’incremento dell’indebitamento mantenendo il rapporto posizione finanziaria netta/ mol pari a 3,3 volte. – ha aggiunto il manager - Infine, comunichiamo con orgoglio di aver effettuato oltre 1.100 assunzioni nel corso dell’anno appena concluso”.
Il management di Iren stima che il 2024 sarà caratterizzato dal proseguimento degli investimenti previsti a piano industriale e destinati primariamente all’efficientamento delle reti di distribuzione, allo sviluppo della raccolta dei rifiuti, degli impianti di trattamento e allo sviluppo di capacità rinnovabile. I risultati economici sono in ogni caso previsti in crescita rispetto a quelli del 2023.