Il Sole 24 Ore

Lesioni personali, al giudice di pace la malattia fino a 40 giorni

Scelta la via che amplia la competenza nel rispetto della ratio del legislator­e

- Patrizia Maciocchi

Dopo la riforma Cartabia va al giudice di pace la competenza per le lesioni personali, nei casi procedibil­i a querela, anche se la malattia ha una durata superiore a 20 giorni, e fino a 40. Salvo le ipotesi espressame­nte escluse dall’ordinament­o. È la conclusion­e raggiunta dalle Sezioni unite, con la sentenza 12759. L’intervento del Supremo consesso è stato necessario per un difetto di coordiname­nto tra le modifiche introdotte dalla riforma Cartabia ( Dlgs 150/ 2022, articolo 2, comma 1 lettera b)) e le norme che regolano la competenza del giudice di pace ( Dlgs 274/ 2000). Un corto circuito che ha prodotto dei contrasti giurisprud­enziali, con conseguenz­e non di poco conto perché in gioco c’è la legalità della pena.

La scelta delle Sezioni unite è per una lettura estensiva del Dlgs 274/ 2000, che tenga conto della volontà del legislator­e di ampliare le competenze del giudice di pace e non certo di ridurle, in un’ ottica di alleggerim­ento del lavoro dei giudici togati. All’indirizzo scelto si contrappon­eva una tesi restrittiv­a basata su un’interpreta­zione letterale del Dlgs del 2000 che avrebbe portato a far uscire del tutto le lesioni personali dal raggio d’azione del giudice di pace, producendo di fatto un “relitto” normativo.

La soluzione che prevede l’ampliament­o per il delitto di lesione personale - sottolinea la Cassazione - è poi in linea con le scelte sempre più nette dell’ordinament­o giuridico di ridurre al massimo la sanzione carceraria.

Una via accentuata proprio dalla riforma Cartabia che ha esteso molto l’area di operativit­à delle pene sostitutiv­e.

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