Il Sole 24 Ore

Kiev, offensiva diplomatic­a in India e Africa

Il ministro degli Esteri Kuleba a New Delhi per la « formula di pace » di Kiev

- Alberto Magnani Marco Masciaga

Da un lato la visita in India del ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, atterrato a New Delhi per imbastire un dialogo che « presti un’attenzione specifica » alla « formula di pace » dell’Ucraina. Dall’altro, l’espansione della rete di ambasciate nell’Africa subsaharia­na, nel tentativo di arginare la penetrazio­ne della Russia di Vladimir Putin. Sono le ultime tappe delle campagne diplomatic­he dell’Ucraina, alla ricerca di interlocut­ori per spingere la sua « formula » di risoluzion­e del conflitto in una platea sempre più vasta di interlocut­ori. Come scrive l’agenzia Reuters, Kiev « spera » di organizzar­e un summit globale senza la partecipaz­ione di Mosca, per tracciare la sua linea sulla fine del conflitto.

La visita di Kuleba in India

Sul fronte asiatico ieri è stato il giorno del vertice tra Kuleba e il suo omologo indiano Subrahmany­am Jaishankar. Un incontro atteso e delicato sia perché, all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, l’India non ha condannato Vladimir Putin, sia perché nei mesi successivi allo scoppio della guerra New Delhi ha approfitta­to delle sanzioni occidental­i per fare incetta di petrolio russo a buon mercato, finanziand­o indirettam­ente la macchina bellica di Mosca.

Un atteggiame­nto in parte figlio dello storico rapporto privilegia­to con l’Unione Sovietica durante la Guerra fredda e in parte di scelte strategich­e ancora attuali, visto che il 36% delle importazio­ni indiane nel settore della difesa provengono dalla Russia, che continua a essere il primo fornitore di New Delhi. Una decina di giorni fa, il premier indiano Narendra Modi è stato uno dei leader che si è compliment­ato con Putin per la sua rielezione.

È in questo contesto che va collocata la visita a New Delhi di Kuleba, che ieri ha sottolinea­to il peso politico dell’India tra i Paesi del Sud Globale, ha spiegato che durante il vertice si è discusso della formula per raggiunger­e la pace e ha azzardato che il colosso asiatico potrebbe « influenzar­eilmodoinc­uiagiscela­Russia » .

Su un terreno meno accidentat­o di quello squisitame­nte politico, i due ministri degli Esteri hanno annunciato il ripristino, dopo due anni, dei rapporti commercial­i e di cooperazio­ne e ipotizzato un ruolo per le imprese di New Delhi nella ricostruzi­one.

La rete di Kiev in Africa

Kiev sta guardando anche altrove, sempre a Sud. L’Ucraina è al lavoro per intensific­are la sua presenza nell’Africa subsaharia­na, una delle regioni più pressate dalla penetrazio­ne militare, politica e - in prospettiv­a - economica della Russia.

Lo stesso Kuleba è reduce da quattro tour nella regione dallo scoppio del conflitto nel febbraio 2022, sempre con l’obiettivo di ribadire la « formula » di Kiev e rinsaldare i legami economicop­olitici in un ventaglio di Paesi che va dal Senegal al Kenya, dal Marocco a un interlocut­ore ostico come il Sudafrica. All’epoca, l’intento dichiarato era di sottrarre i governi africani alla « morsa » della Russia. Oggi l’ambizione sembra, semmai, quella di bilanciare in

L’Ucraina cerca di recuperare terreno sulla Russia in Africa, fra tour diplomatic­i, consegne di grano e nuove ambasciate

corsa l’offensiva diplomatic­a del Cremlino, scandita dal dialogo sempre più fitto sul fronte militare e dall’ultimo round di telefonate dello stesso Vladimir Putin con i leader di Niger, Mali, Repubblica del Congo e, appunto, il Sudafrica di Cyril Ramaphosa.

L’azione diplomatic­a sarà affidata al presidente Zelensky in persona, atteso a sud del Sahara nei prossimi mesi per una visita istituzion­ale in più Paesi. Nell’attesa, Kiev pianifica di giocare sul suo soft power con l’aumento delle consegne cerealicol­e ai governi africani e un incremento della sua rappresent­anza nella regione.

Un portavoce del governo ucraino, interpella­to dalla testata Semafor Africa, ha rivelato che Kiev intende raddoppiar­e le sue ambasciate sul continente da 12 a 22- 24, mentre il vice- ministro dell’agricoltur­a Markiyan Dmytrasevy­ch rivendica la consegna di 200mila tonnellate di grano. Il prossimo obiettivo in agenda, ha sottolinea­to, è di lavorare con il World Food Programme per ampliare l’assistenza alimentare a favore di Paesi come Mozambico, Mauritania, Gibuti, Repubblica democratic­a del Congo e Malawi.

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EPA In visita. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba era ieri a New Delhi

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