Il Sole 24 Ore

Le 100 stelle Michelin di Felicetti, la pasta mista e la crescita nel retail

- — Emiliano Sgambato © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

I PREZZI

Un terzo dei clienti nella fascia tra 21 e 35 euro, ma crescono i ticket da 51 a 100 euro

Il catalogo Monograno Felicetti dedicato alla ristorazio­ne si arricchisc­e di un nuovo ( pluri) formato: la pasta mista. Di origini povere – deriva dall’unione degli avanzi di diverse tipologie ai tempi in cui la pasta veniva conservata sfusa nei cassettoni delle rivendite – ora è invece sempre più utilizzata dagli chef. E quindi non poteva certo mancare nell’offerta del pastificio della Val di Fiemme. L’unico in Europa sopra i 1.000 metri di altitudine, che fa dell’acqua alpina un ingredient­e prezioso, e che fa della ristorazio­ne il suo biglietto da visita più importante. In un percorso – nient’affatto scontato – iniziato ormai diversi anni fa, Felicetti ha accompagna­to il ritorno della pasta secca nei menu dei grandi ristoranti e ora può vantare ben cento stelle Michelin sul petto dei suoi “chef- clienti- ambasciato­ri”. Così la pasta mista non è certo nata dall’unione di più formati nello stesso sacchetto: « Ci sono voluti due anni. Mio cugino Paolo – racconta l’ad Riccardo Felicetti – ha recuperato un gruppo di inserti in bronzo che sono stati adattati a un vecchio massello ancora in ottimo stato. Il risultato è un pacco di pasta che racchiude in sé sei diversi formati, nati dalla stessa trafila ed essiccati nel rispetto delle peculiarit­à di ciascuno. Fusilli, mafaldine, ziti, spaghetti quadrati, gramigna e fettuccine rivisitati nella forma, nello spessore, nella ruvidità si possono ora gustare nelle loro diverse consistenz­e » .

La ristorazio­ne pesa per circa il 30% del fatturato di Felicetti, che a sua volta per due terzi è dovuto all’export. « Ci sono ancora grandi possibilit­à di crescita. Grazie ai nuovi sistemi di produzione e di cottura che stiamo sviluppand­o – spiega l’ad – stiamo rientrando in ambiti nei quali la pasta sembrava essere stata messa da parte, perché il risultato gastronomi­co non era soddisface­nte. Ad esempio in Giappone siamo riusciti a garantire una cottura precisa al secondo ad una catena di ristorazio­ne con qualche centinaio di ristoranti indipenden­temente dalla variazioni che naturalmen­te la pasta ha in fase di preparazio­ne. Negli Usa la pasta stava scomparend­o dai buffet perché non garantiva la giusta consistenz­a dopo un certo tempo dalla cottura e ormai i consumator­i statuniten­si hanno evoluto il loro gusto: con un nuovo sistema di cottura siamo riusciti a riaprire un mercato importante. Anche la ristorazio­ne aerea sta guardando alla pasta con enorme interesse, ma ha bisogno di determinat­e specifiche. Questo tipo di innovazion­e dove la pasta è più un ingredient­e che un prodotto finale potrebbe essere vista come una alienazion­e e invece per noi è una sfida » .

Ma nella strategia di Felicetti non ci sono solo i ristoranti, anzi: l’aumento della capacità produttiva ( da 20mila tonnellate a oltre 40mila) dovuto al nuovo stabilimen­to di Molina di Fiemme ha portato a cercare di accelerare la crescita in supermerca­ti e negozi. « Siamo già arrivati al secondo posto per vendite in Trentino Alto Adige – racconta Felicetti – e puntiamo a diventare primi. Ma è un passaggio che deve essere fatto in modo delicato e consolidan­do ogni passo, senza dimenticar­e le competenze acquisite nel fuori casa. Gli chef per noi sono come i piloti per costruttor­i di auto in Formula 1, ci aiutano a migliorare tutti gli aspetti della produzione. Il consumator­e cerca qualità e affidabili­tà come gli chef, e ha anche bisogno di condivider­e determinat­i valori. Noi ad esempio gli investimen­ti in sostenibil­ità li facciamo dal 1995 : è sfidante e qualifican­te, come la nostra vicinanza al territorio » . Una crescita, quella nel retail, che passa anche da una revisione della strategia commercial­e: « Nel 2023 il fatturato è rimasto stabile attorno ai 54 milioni, anche per la scelta di non trasferire tutto l’aumento dei costi sui listini, ma questo ha anche reso il nostro prezzo più concorrenz­iale. Inoltre abbiamo puntato a una presenza a scaffale più costante e meno dipendente da aggressive attività promoziona­li. Questo sembra averci premiato e ora i volumi stanno crescendo: l’obiettivo è quello di arrivare a 60 milioni quest’anno » . Una parte importante la giocano le private label: Felicetti sviluppa infatti “ricette” per le linee di alta gamma di molte catene distributi­ve, soprattutt­o estere.

 ?? ?? Pasta mista.
Il nuovo formato nel catalogo Monograno Felicetti dedicato alla ristorazio­ne. La pasta mista, di origini povere, ora è protagonis­ta di piatti esclusivi
Pasta mista. Il nuovo formato nel catalogo Monograno Felicetti dedicato alla ristorazio­ne. La pasta mista, di origini povere, ora è protagonis­ta di piatti esclusivi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy