Mercedes, la scelta di puntare sul segmento lusso salva gli utili
La casa mira alla parte più alta del mercato per ottenere maggiori profitti
Solo auto elettriche entro il 2030. Era questa la previsione di Mercedes nel 2021 quando, spinta probabilmente dall’annuncio dell’Unione europea di vietare dal 2035 i veicoli a combustione interna, decise di passare dalla strategia “Electric first” a “Electric only”. Nonostante l’ancora di salvataggio del « se le condizioni di mercato lo permetteranno » , la filosofia del gruppo guidato da Ola Källenius era chiara e vedeva come protagonista l’auto elettrica. A tre anni di distanza molte cose sono cambiate, a partire dalle vendite di auto a ioni di litio che stentano a decollare e al possibile dietrofront dell’Unione europea in materia di solo elettrico dal 2035. Risultato? Mercedes ha rivisto la propria strategia e gli obiettivi per il futuro. Se gli analisti nel 2021 ipotizzavano un 50% delle vendite nel 2025 di vetture alla spina, ora a Stoccarda si aspettano che il 50% ( non più il 100%) delle vendite entro la fine del decennio provenga da auto elettrificate. Nessuno stop, quindi, alle immatricolazioni di auto a combustione interna a marchio Mercedes a partire dal 2030 grazie alla “Ice Tactical Flexibility” di recente annunciata che nella realtà punta a offrire anche nei prossimi anni versioni a benzina e gasolio. Al tempo stesso nessun rallentamento alle elettriche come sottolineato dall’arrivo di una nuova generazione di modelli Bev basata sulla piattaforma modulare anticipata dalla CLA concept car.
Se in materia di elettrico si è fatto un leggero passo indietro, sembra non essere così sulla scelta di puntare alla parte alta del mercato per ottenere maggiori profitti. Annunciato nel 2022, e confermato dai recenti lanci commerciali e scelte industriali, all’offerta premium e luxury pari a due terzi della gamma è stato assegnato il 75% degli investimenti e la quota di vendita del Top- End Luxury dovrà aumentare del 60% entro il 2026.
Addio quindi modelli premium più compatti con la Stella sul cofano? Non proprio, grazie all’Entry Luxury dove si passerà da sette a quattro modelli, tra cui la fine della produzione della monovolume compatta Classe B.
Analizzando l’attuale gamma Mercedes si ha la percezione di come il cambio di strategia abbia potuto far nascere famiglie di prodotti, a partire dalla gamma EQ completamente elettrica, dal successo commerciale più basso del preventivato e al tempo stesso causa di maggior costi industriali. Una situazione già vista con la gamma ID di Volkswagen, mentre la rivale Bmw ha puntato su versioni completamente elettriche di modelli già esistenti.
Utile ricordare come all’interno della quota societaria i cinesi di Geely siano tra i principali azionisti e detengano il 50% di Smart diventato un marchio 100% elettrico. Proprio insieme al costruttore cinese, Mercedes starebbe sviluppando un nuovo motore quattro cilindri ad alta efficienza.
Passando al lato finanziario, il gruppo tedesco ha chiuso il 2023 con un utile netto di 14,53 miliardi di euro, - 1,9% rispetto al 2022. I ricavi sono invece saliti del 2,1% a 153,3 miliardi di euro. L’Ebit è calato del 3,9% a 19,66 miliardi, mentre l’Ebit rettificato si è attestato a 20 miliardi (- 3,2%). Il free cash flow del business industriale ha raggiunto 11,3 miliardi (+ 39,2%, da 8,1 miliardi nel 2022), merito principalmente dell’elevata redditività, all’elevato tasso di conversione della liquidità e al minor capitale circolante. Per il 2024, il gruppo di Stocccarda si aspetta un ritorno sulle vendite rettificato inferiore a quello del 2023 ( 12,6%), pari al 10- 12% per le auto. Sono 78 i miliardi di capitalizzazione del gruppo Mercedes.
‘ Il successo commerciale dei modelli a batteria è stato più basso di quello atteso. Il mercato non è ancora pronto