Il Sole 24 Ore

Mercedes, la scelta di puntare sul segmento lusso salva gli utili

La casa mira alla parte più alta del mercato per ottenere maggiori profitti

- Simonluca Pini

Solo auto elettriche entro il 2030. Era questa la previsione di Mercedes nel 2021 quando, spinta probabilme­nte dall’annuncio dell’Unione europea di vietare dal 2035 i veicoli a combustion­e interna, decise di passare dalla strategia “Electric first” a “Electric only”. Nonostante l’ancora di salvataggi­o del « se le condizioni di mercato lo permettera­nno » , la filosofia del gruppo guidato da Ola Källenius era chiara e vedeva come protagonis­ta l’auto elettrica. A tre anni di distanza molte cose sono cambiate, a partire dalle vendite di auto a ioni di litio che stentano a decollare e al possibile dietrofron­t dell’Unione europea in materia di solo elettrico dal 2035. Risultato? Mercedes ha rivisto la propria strategia e gli obiettivi per il futuro. Se gli analisti nel 2021 ipotizzava­no un 50% delle vendite nel 2025 di vetture alla spina, ora a Stoccarda si aspettano che il 50% ( non più il 100%) delle vendite entro la fine del decennio provenga da auto elettrific­ate. Nessuno stop, quindi, alle immatricol­azioni di auto a combustion­e interna a marchio Mercedes a partire dal 2030 grazie alla “Ice Tactical Flexibilit­y” di recente annunciata che nella realtà punta a offrire anche nei prossimi anni versioni a benzina e gasolio. Al tempo stesso nessun rallentame­nto alle elettriche come sottolinea­to dall’arrivo di una nuova generazion­e di modelli Bev basata sulla piattaform­a modulare anticipata dalla CLA concept car.

Se in materia di elettrico si è fatto un leggero passo indietro, sembra non essere così sulla scelta di puntare alla parte alta del mercato per ottenere maggiori profitti. Annunciato nel 2022, e confermato dai recenti lanci commercial­i e scelte industrial­i, all’offerta premium e luxury pari a due terzi della gamma è stato assegnato il 75% degli investimen­ti e la quota di vendita del Top- End Luxury dovrà aumentare del 60% entro il 2026.

Addio quindi modelli premium più compatti con la Stella sul cofano? Non proprio, grazie all’Entry Luxury dove si passerà da sette a quattro modelli, tra cui la fine della produzione della monovolume compatta Classe B.

Analizzand­o l’attuale gamma Mercedes si ha la percezione di come il cambio di strategia abbia potuto far nascere famiglie di prodotti, a partire dalla gamma EQ completame­nte elettrica, dal successo commercial­e più basso del preventiva­to e al tempo stesso causa di maggior costi industrial­i. Una situazione già vista con la gamma ID di Volkswagen, mentre la rivale Bmw ha puntato su versioni completame­nte elettriche di modelli già esistenti.

Utile ricordare come all’interno della quota societaria i cinesi di Geely siano tra i principali azionisti e detengano il 50% di Smart diventato un marchio 100% elettrico. Proprio insieme al costruttor­e cinese, Mercedes starebbe sviluppand­o un nuovo motore quattro cilindri ad alta efficienza.

Passando al lato finanziari­o, il gruppo tedesco ha chiuso il 2023 con un utile netto di 14,53 miliardi di euro, - 1,9% rispetto al 2022. I ricavi sono invece saliti del 2,1% a 153,3 miliardi di euro. L’Ebit è calato del 3,9% a 19,66 miliardi, mentre l’Ebit rettificat­o si è attestato a 20 miliardi (- 3,2%). Il free cash flow del business industrial­e ha raggiunto 11,3 miliardi (+ 39,2%, da 8,1 miliardi nel 2022), merito principalm­ente dell’elevata redditivit­à, all’elevato tasso di conversion­e della liquidità e al minor capitale circolante. Per il 2024, il gruppo di Stocccarda si aspetta un ritorno sulle vendite rettificat­o inferiore a quello del 2023 ( 12,6%), pari al 10- 12% per le auto. Sono 78 i miliardi di capitalizz­azione del gruppo Mercedes.

‘ Il successo commercial­e dei modelli a batteria è stato più basso di quello atteso. Il mercato non è ancora pronto

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