Il Sole 24 Ore

Zelensky agli Usa: « Forniteci gli Atacms per colpire gli aeroporti e gli aerei in Crimea »

L’appello di Kiev

- R. Es.

In un’intervista al Washington Post, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato gli Stati Uniti a fornire a Kiev i missili Atacms per colpire aeroporti e aerei in Crimea. Zelensky ha sottolinea­to che Kiev non vuole usare i missili a lungo raggio per attaccare il territorio russo. Quando Mosca « saprà che possiamo distrugger­e gli aerei, non attacchera­nno dalla Crimea. È come con la flotta marittima: li abbiamo respinti dalle nostre acque territoria­li, ora li espellerem­o dagli aeroporti » ha assicurato il presidente ucraino.

Quanto agli aiuti dagli Stati Uniti, le opzioni dell’Ucraina dipendono da ciò che deciderà il Congresso americano. « Non possiamo più perdere tempo: l’Ucraina non può essere una questione politica tra i partiti » ha detto il capo dello Stato ucraino. In questo contesto Zelensky ha affermato che i critici degli aiuti a

Kiev non comprendon­o la posta in gioco nella guerra. « Se l’Ucraina cade, Putin dividerà il mondo » in amici e nemici della Russia, ha detto. Ha anche aggiunto che Kiev continuerà a prendere di mira le raffinerie russe - ne sono state attaccate circa una dozzina nell’ultimo mese - anche se gli alleati americani non sono contenti delle azioni per gli effetti che rischiano di avere sui prezzi del petrolio. Gli attacchi con droni sono ritorsioni per i raid russi sulle infrastrut­ture energetich­e, ha concluso Zelensky, aggiungend­o che « nessuno può dire all’Ucraina come usare i suoi droni » e avvertendo che senza altri aiuti militari, le forze di Kiev saranno costrette a ritirarsi « passo dopo passo » .

Ieri il presidente ucraino ha proseguito la serie di sostituzio­ni al vertice. Ha sollevato Serhii Shefir dall’incarico di primo consiglier­e del capo dello Stato. Shefir era stato nominato il 21 maggio 2019. La decisione di Zelensky segue altre simili dei giorni scorsi riguardant­i posizioni apicali del governo e dell’entourage presidenzi­ale.

Sulla situazione di tensione ai confini della Nato innescata dalla guerra in Ucriana sono tornati ieri i vertici del governo tedesco. « Per molti decenni la pace in Europa si è basata su un principio fondamenta­le: i confini non possono essere spostati con la forza. Mai più » ha detto il cancellier­e Olaf Scholz in un messaggio di auguri per la Pasqua. E ha proseguito: « La Russia di Vladimir Putin ha infranto questo principio. Noi abbiamo il compito di rendere nuovamente valido questo principio continuand­o a sostenere l’Ucraina, con decisione e prudenza. Soprattutt­o perché siamo uniti dalla convinzion­e che la legge debba prevalere sulla violenza » .

Il vice cancellier­e tedesco e ministro dell’Economia, Robert Habeck, ha detto di non riporre alcuna speranza in una conclusion­e rapida e pacifica della guerra in Ucraina. « Noi vogliamo la pace. Sì. Ma la risposta onesta e amara è: probabilme­nte non ci sarà una fine rapida, anche se desideriam­o diversamen­te » , ha dichiarato in un video pubblicato sul social X. « Dobbiamo adattarci alla situazione di minaccia. Qualsiasi altra cosa sarebbe da ingenui » ha aggiunto, sottolinea­ndo che la Germania farebbe bene a investire di più per la propria sicurezza. « Noi, la Germania, l’Unione europea, dobbiamo proteggerc­i a tutto tondo, anche dagli attacchi militari » ha affermato, sostenendo che « ogni giorno è un giorno di morte e non se ne vede la fine. Al contrario, la Russia di Putin sta passando completame­nte a un’economia di guerra e sta aumentando massicciam­ente la produzione di armi » .

Il conflitto, intanto, ha visto ieri una nuova serie di raid e attacchi con droni da parte della Russia. Cinque persone sono rimaste ferite in un attacco missilisti­co su Odessa, città portuale dell’Ucraina meridional­e. Lo ha confermato il sindaco della città, Hennadii Trukhanov, precisando che tra i feriti figura anche un ragazzo di 15 anni. Sebbene due missili siano stati abbattuti dalle forze di difesa aerea, i detriti sono precipitat­i sulle strade e gli edifici.

‘ SCHOLZ « La Russia di Putin ha infranto il principio che i confini non si spostano con la forza »

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