Fronte aperto sull’eolico in Sardegna: esposto alla Finanza nel nuorese
Troppe richieste per l’installazione di pale eoliche e dal Nuorese parte la mobilitazione contro quello che è stato ribattezzato “l’assalto eolico” con una richiesta di intervento della Finanza. A far scattare la “rivolta” con in testa i sindaci, le richieste per l’installazione di 167 pale eoliche attorno a Nuoro. A spingere i primi cittadini del nuorese a chiedere l’intervento degli inquirenti c’è un fatto: « I progetti che riguardano il nostro territorio - chiarisce Andrea Soddu, avvocato e sindaco di Nuoro- sono presentati, nella maggior parte dei casi da società con basso capitale sociale e inattive » . Da qui la decisione di sollecitare “accertamenti”. « Abbiamo semplicemente chiesto che si faccia luce su questo fatto - argomenta Soddu - anche perché ogni settimana i nostri uffici tecnici vengono invasi da istanze relative a questi progetti » . A rivolgersi agli uffici comunali non sono le società interessate ma il ministero cui le aziende presentano istanza. « Il ministero manda comunicazione al Comune e chiede se ci sono osservazioni - argomenta ancora -. Dall’analisi abbiamo appurato che ci sono anche tante società misconosciute che fanno riferimento a una stessa persona fisica, per questo motivo abbiamo chiesto a Polizia e Finanza di valutare » . Le 167 pale eoliche avrebbero la « capacità di cinturare completamente Nuoro e anche gli altri territori » . Unica zona “tutelata per legge” dalla corsa all’eolico è quella di Lula, dove dovrebbe sorgere l’Einstein telescope. « Perché - aggiunge Soddu - c’è un interesse nazionale preminente » .
Per gli altri territori, invece, c’è una pioggia di richieste. A dimostrarlo sono i dati al 31 dicembre del 2023, pubblicati da Terna: si tratta di 756 richieste per una potenza complessiva di 55,05Gw. Il numero maggiore riguarda il solare con 485 richieste e una potenza di 21,61 Gw, poi l’eolico a terra con 243 istanze e una potenza di 15,77 Gw e alla fine l’eolico a mare con 28 richieste e una potenza di 17,67 gw.
Non a caso in diversi centri dell’isola sono sorte proteste contro questi progetti e anche la presidente Alessandra Todde ha annunciato la predisposizione di una moratoria sul « far west delle rinnovabili » , regole e una mappa delle aree idonee per le rinnovabili. In prima fila, a chiedere regole, ci sono i sindaci dell’isola.
« Già il 7 agosto, a Ghilarza Anci
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Sardegna ha approvato all’unanimità l’ordine del Giorno sulla transizione energetica e contro la proliferazione indiscriminata di progetti per mega- impianti da energia rinnovabile - chiarisce Emiliano Deiana, presidente regionale dell’Associazione dei comuni italiani -. Tale pronunciamento aveva e ha l’obiettivo di sollecitare il Consiglio Regionale ad approvare una norma di moratoria che consenta alla Regione Sardegna, in attesa dell’emanazione di un apposito Decreto del Governo, di avere il tempo necessario per stabilire la revisione del Piano Energetico Ambientale Regionale; i criteri di individuazione delle aree idonee e non idonee; le modalità di coinvolgimento delle comunità locali e degli enti locali nell’individuazione puntuale delle aree idonee e non idonee, e la ripartizione delle quote regionali fra le diverse fonti di produzione da fonte rinnovabile » . Sottolineando
LE RAGIONI A far scattare la rivolta, con in testa i sindaci, le richieste per l’installazione nell’area di 167 pale
che « nella scorsa legislatura, si è perso fin troppo tempo per individuare le aree idonee e che oggi bisogna prioritariamente approvare una norma di moratoria per mettere ordine in una materia tanto complicata quando centrale » il presidente dell’Anci fa chiarezza su un aspetto: « Noi siamo favorevoli alla transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili: ma va fatta in maniera ordinata, seria, democratica e partecipata dalle comunità locali. Siamo altresì aperti alla possibilità di studiare un impegno pubblico per la creazione dell’Agenzia sarda per l’energia che non solo regoli la materia, ma si occupi anche dello sviluppo delle rinnovabili e dell’innovazione tecnologica » . Le proposte dell’Anci, assicura Deiana, saranno inviate « i prossimi giorni alla presidente della Regione Alessandra Todde » .