Il Sole 24 Ore

SE L’ANTITRUST TARPA LE ALI AI CAMPIONI EUROPEI

- Di Alessandro Graziani

Le gravose condizioni imposte dall’Antitrust Ue al progetto di aggregazio­ne tra Ita Airways e Lufthansa sono solo l’ultimo caso ( e forse neanche il più eclatante) dei paletti che la DG Comp pone alla creazione di campioni europei che, nei vari settori di interesse strategico, possano competere con i colossi industrial­i di Usa e Cina. Un tema considerat­o decisivo per il futuro della Ue da parte di imprendito­ri e investitor­i, ma poco presente nel dibattito politico europeo. « Continuiam­o a vedere gli ostacoli che la DG Comp sta ponendo alle integrazio­ni tra aziende europee per creare colossi capaci di competere su scala globale » scrivono gli analisti di Mediobanca Securities evidenzian­do non solo gli ostacoli posti alla fusione Lufthansa- Ita Airways ma anche la lunghezza della procedura ( « quasi un anno, a causa di DG Comp » ).

Il caso di successo di Airbus, dove il gruppo europeo sta vincendo la sfida con gli americani di Boeing in un mercato globale che è quasi un duopolio, non è evidenteme­nte ritenuto un modello da replicare in altri settori. Il focus attuale dell’Antitrust Ue « restringe, anche in settori che di fatto sono globali, la crescita delle società europee all’interno dei mercati nazionali - osservano da Mediobanca - dove si trovano a competere con i grandi gruppi americani e cinesi » . L’esempio più clamoroso del diverso contesto competitiv­o tra le due sponde dell’Atlantico e’ quello che riguarda le società di telefonia, che vede dozzine di competitor in Europa rispetto ai soli tre gruppi negli Usa.

Secondo Mediobanca divari analoghi sono visibili anche nei settori della difesa, dell’automotive e delle compagnie aeree.

I vincoli dell’Antitrust Ue impediscon­o che ciò avvenga in vari settori. Ma è evidente che a mancare, malgrado i buoni propositi di inizio mandato della Commission­e Ue, è la volontà dei Governi nazionali di favorire la nascita di “campioni europei” nei settori strategici. « Una delle grandi sfide dell’Europa riguarda la necessità di accelerare la transizion­e digitale e trovare un ruolo autonomo nei settori più avanzati delle tecnologie - ha dichiarato pochi giorni fa in un’intervista a IlSole24Or­e il banchiere Corrado Passera - oggi siamo quasi totalmente dipendenti da tecnologie di altre potenze. Servono grandi progetti settoriali che portino alla creazione di campioni europei di statura globale: abbiamo dimostrato di saperlo fare con Airbus, ma stiamo perdendo la sfida in quasi tutti i settori rilevanti per il futuro » . Passera esprime un proposito che è molto diffuso nella comunità finanziari­a, ma che finora non ha trovato spazio nel dibattito politico europeo in vista delle elezioni. Il tema forse, sulla base dei sondaggi, è impopolare.

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