Fondimpresa, formati 723mila lavoratori Fdi apre allo stop al prelievo forzoso
Numeri 2023 record sulla formazione. E quest’anno già sul patto 155 milioni
Da un lato c’è la necessità di aggiornare le competenze dei lavoratori, anche alla luce delle rivoluzioni in atto, in primis su digitale e green. Dall’altro, c’è l’esigenza, sempre più avvertita dalle aziende, di spingere su innovazione e competitività. Sta di fatto che il 2023 per Fondimpresa, il primo fondo interprofessionale italiano, realizzato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, è stato un anno da “cerchiare in rosso”. Il 2023 si è chiuso infatti con una raccolta di 434 milioni di euro e una spesa formativa di oltre 380 milioni, con una crescita netta di 4.232 aziende iscritte e 112.585 lavoratori. In tutto, lo scorso anno, sono stati formati ben 723mila lavoratori, sono state realizzate 442.943 azioni formative. Un impegno che si è tradotto in qualcosa come 7.435.285 ore totali di corso offerte, a testimonianza del ruolo cruciale del Fondo nell’investimento in capitale umano.
Numeri già di per sé significativi ma che sono destinati a crescere, e di molto, se, come intende fare il governo, verrà approvato l’emendamento al collegato Lavoro, spinto dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto, per restituire, da quest’anno e in via strutturale, a lavoratori e imprese i fondi del cosiddetto “prelievo forzoso” ( 120 milioni l’anno, di cui 60 a Fondimpresa, ndr) da investire in formazione, con il vincolo di destinazione alle politiche attive.
« La formazione interprofessionale è una leva strategica per il rafforzamento e la competitività del nostro sistema economico - ha sottolineato il presidente di Fondimpresa, Aurelio Regina -. L’emendamento presentato dall’onorevole Rizzetto è il primo passo, una dimostrazione di volontà politica, per tornare a riconoscere alla formazione continua il suo valore: strumento di occupabilità per eccellenza. Ora ci auguriamo che ci sia anche la volontà economico finanziaria per restituire ai Fondi il prelievo forzoso. Più risorse da mettere in campo equivalgono a più possibilità di agire nel concreto da parte nostra: l’obiettivo è quello di preparare imprese e lavoratori a rispondere con efficacia e resilienza alle sfide del presente e del futuro, riconoscendo il valore della formazione come motore di crescita inclusiva e sostenibile » .
Sulla stessa linea anche il past president di Fondimpresa, Giorgio Fossa: « Ho appreso con piacere la notizia dell’emendamento proposto dall’onorevole Rizzetto, se ora l’iter si completasse e le risorse venissero restituite ai fondi interprofessionali sarebbe finalmente una ferita che si rimargina, la vittoria della cultura della formazione in questo Paese » .
Del resto, Fondimpresa è già al lavoro, con la programmazione delle attività 2024, mettendo sul piatto, al momento, 155 milioni. Due avvisi sono ai nastri di partenza. Il primo stanzia 20 milioni per finanziare piani condivisi di aziende che stanno realizzando un progetto o un intervento di innovazione digitale e/ o tecnologica di prodotto e/ o di processo. Le domande si potranno inoltrare dal 29 aprile. Il secondo avviso 2024 investe 10 milioni per finanziare piani formativi aziendali o interaziendali rivolti ai lavoratori delle Pmi aderenti di dimensioni minori, finalizzati allo sviluppo di competenze. Le domande si potranno inoltrare dall’ 8 maggio ( ma la relativa funzionalità si apre il 16 aprile). Nei prossimi mesi verranno pubblicati altri avvisi, tra cui quelli su competenze di base ( 80 milioni), politiche attive ( 20 milioni), green ed economia circolare ( 20 milioni).
« Nel panorama contemporaneo la formazione interprofessionale assume un ruolo centrale nel garantire l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze necessarie a lavoratori e imprese - ha chiosato Annamaria Trovò, vice presidente di Fondimpresa -. Il Fondo si impegna attivamente nel fornire risposte concrete e mirate a queste esigenze, attraverso l’offerta di programmi formativi che siano al passo con i tempi e orientati alle reali necessità del tessuto produttivo » .
Regina e Fossa: bene il correttivo Rizzetto al collegato Lavoro, è una vittoria per il Paese