Il direttore della Normale: da noi nessun boicottaggio
« Nessun boicottaggio » ma è « urgente » una riflessione sul « rischio del dual use di alcune ricerche scientifiche e tecnologiche » . Dopo giorni di polemiche, nate dalla scelta della Scuola Normale Superiore di Pisa di approvare, in Senato accademico, una mozione che chiede alla Farnesina di riconsiderare il bando scientifico 2024 emesso il 21 novembre 2023 in attuazione dell’ « Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia- Israele » , interviene il direttore della prestigiosa struttura accademica, Luigi Ambrosio. L’obiettivo è « chiarire alcuni equivoci » . Parole che arrivano dopo che il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, aveva definito « profondamente sbagliata » la decisione della Normale in quanto « le università non si schierano con una parte o con l’altra, le università non entrano in guerra » . « Non interrompiamo nessuna collaborazione, non boicottiamo e non chiediamo a nessuno di boicottare » afferma D’Ambrosio. E chiarisce che « la Normale è e resta aperta alla collaborazione con studiosi e atenei di tutto il mondo » . Ma aggiunge che « in questo momento storico riteniamo doveroso e urgente promuovere una riflessione » ispirata « dall’articolo 11 della nostra Costituzione, in merito al rischio di cosiddetto “dual use”, civile ma potenzialmente anche militare, di alcune ricerche scientifiche e tecnologiche » . Ed è « in quest’ottica che abbiamo chiesto al ministero degli Esteri di riconsiderare attentamente i bandi di cooperazione con tutti gli stati esteri » a partire « da quello emesso nei mesi scorsi nell’ambito degli accordi Italia- Israele » .