Università aperte al mondo sempre più necessarie
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Assistiamo allo sviluppo di tendenze diverse: da una parte le tensioni fra l’Occidente e il resto del mondo, dall’altra l’integrazione economica inevitabile e necessaria, fondata su un capitale umano che aumenta in termini numerici e diventa più competitivo su scala mondiale. Alla base di questi processi c’è la formazione della futura classe dirigente che è oggi sempre più sviluppata all’interno di contesti accademici transnazionali. Il numero degli studenti sta aumentando in tutto il mondo, poiché la necessità di un’istruzione terziaria è sempre più riconosciuta dagli attori pubblici e privati. Secondo lo « Science Report » dell’Unesco, nel mondo ci sono oltre 250 milioni gli studenti iscritti ai corsi universitari e si prevede che crescano del 5% all’anno. Una fetta importante di questa crescita avviene nel mondo di nuova industrializzazione, più della metà solo in Cina e India. La mobilità oltre confine degli studenti e l’internazionalizzazione delle università non sono mai state così elevate.
Nel 2023 la mobilità internazionale ha superato il livello pre- pandemico.
Nel 2021, c’erano oltre 6,4 milioni di studenti internazionali a livello globale, rispetto ai 2 milioni del 2000 ( Unesco 2023). Potrebbero essere 8 milioni entro il 2025.
Non c’è dubbio che ci siano grandi opportunità per le università che sapranno intercettare questa tendenza. I dati disponibili mostrano che 5 studenti internazionali su 7 sono iscritti a programmi educativi in Paesi ad alto reddito. Oltre il 60% degli studenti internazionali viene da Paesi a medio reddito. Cina e India sono i Paesi con il maggior numero di studenti in uscita, gli studenti africani sono in aumento. La natura dell’istruzione universitaria è destinata ad essere sempre più internazionale: l’insegnamento e la ricerca saranno sempre più allineati agli standard internazionali concepiti come vettori di formazione per professionisti globali. C’è fame di formazione nel mondo. Nella maggior parte dei Paesi, la popolazione cresce e il numero e la qualità delle università locali non bastano a soddisfare le ambizioni professionali dei giovani che hanno capacità di investimento nella formazione sempre maggiore. Le università rimarranno essenziali per offrire risposte ai bisogni formativi tradizionali e nuovi presenti nel mondo. La sfida per emergere nel mercato globale dell’istruzione è chiaramente impegnativa. La scelta degli studenti è dettata principalmente dalla riconoscibilità del brand, da una combinazione di prestigio scientifico, didattica innovativa, ruolo pubblico e capacità di marketing. La loro scelta è quindi orientata verso istituzioni accademiche che promettono i migliori ritorni sull’investimento educativo, spesso indicati dal loro posizionamento nelle classifiche internazionali. La formazione degli adulti è l’altra tendenza significativa nell’educazione internazionale. Ilcapacity Il capacity building nelle pubbliche amministrazioni e la formazione executive nelle aziende private sono ovunque molto richiesti. Inoltre, il fenomeno dell’invecchiamento nei Paesi Ocse sta anche aumentando la domanda di formazione continua per gli adulti. Per questo motivo, insieme all’educazione giovanile, la formazione senior costituirà un obiettivo importante per le università globali che mirano a fornire istruzione in modo onnicomprensivo. L’internazionalizzazione rimane dunque un elemento chiave dello sviluppo strategico degli atenei. Le ragioni alla base di tale orientamento internazionale hanno a che fare con almeno tre dimensioni cruciali: educazione, finanza ed etica. Il modello didattico non può che riconoscere il valore aggiunto dell’internazionalizzazione. Docenti, studenti e personale internazionali sono ingredienti chiave per educare ad affrontare le complessità e le sfide contemporanee. L’esperienza di apprendimento avanzato degli studenti sarà sempre definita da un approccio didattico internazionale e da un’esperienza sociale interculturale che costituiscono gli elementi strategici nella formazione dei futuri leader globali. La sostenibilità finanziaria degli atenei deve essere ancorata a livello internazionale. Aumentarne l’attrattività internazionale è una necessità, dato il trend demografico negativo italiano e i fondi internazionali a disposizione. In particolare, il miglior piano per garantire la crescita delle università nel tempo e la loro ambizione di ampliare la propria accessibilità deve basarsi sulle opportunità finanziarie internazionali. La crescita degli studenti necessaria per migliorare il profilo economico complessivo non può che basarsi sull’aumento di quelli internazionali. Allo stesso tempo, i fondi internazionali potrebbero consentire di aumentare l’accesso basato solo sul merito, grazie a donazioni filantropiche.
Infine, l’internazionalizzazione degli atenei non può che essere basata su un approccio cosmopolita radicato per essere credibile. Pur riconoscendo le proprie radici territoriali e culturali, gli atenei devono impegnarsi a diffondere un’etica universale e inclusiva in grado di contribuire alla fioritura delle diverse società in un mondo pacifico e interconnesso.