Il Sole 24 Ore

Terzo settore, agevolazio­ne a rischio azzerament­o

L’impatto sugli enti

- David De Castro Gabriele Sepio

Superbonus a rischio azzerament­o per il Terzo settore. Il Dl 39/ 2024 pone fine, anche per i casi per cui fino ad oggi era ancora possibile, all’esercizio delle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura in relazione agli interventi non ancora avviati al 30 marzo. L’unica deroga riguarderà le opere da realizzare nel cratere sismico, per le quali è stato previsto un limite massimo di risorse disponibil­i per l’anno 2024 ( si veda l’articolo nella pagina successiva).

Strada sbarrata, salvo ripensamen­ti, per Onlus, Odv e Aps, per le quali sconto in fattura e cessione del credito saranno ancora possibili solo se, alla data di entrata in vigore del decreto ( 30 marzo), risulti già presentata la comunicazi­one di inizio lavori asseverata ( Cila) o, in caso di demolizion­e e ricostruzi­one di edifici, sia già stata presentata l’istanza di acquisizio­ne del titolo abilitativ­o. Fuori dai casi appena descritti, il ricorso alla detrazione resterà l’unica via percorribi­le.

Si tratta, tuttavia, di una magra consolazio­ne, poiché Onlus, Odv e Aps non hanno di norma a disposizio­ne risorse finanziari­e per sostenere le spese e, in ogni caso, non sono generalmen­te in grado di ammortizza­re i costi sostenuti attraverso la detrazione diretta, data l’ontologica assenza di scopo di lucro e la caratteris­tica strumental­ità e secondarie­tà di attività di stampo commercial­e.

Lo stop allo sconto in fattura, quindi, si tradurrà in uno stop completo del superbonus, pregiudica­ndo il percorso intrapreso in quest’ultimo periodo, finalizzat­o a dare avvio a programmi di riqualific­azione del patrimonio immobiliar­e impiegato nelle delicate attività svolte che, peraltro, sono solitament­e dedicate alle fasce più deboli della popolazion­e.

A farne le maggiori spese saranno tutti quegli enti non lucrativi che, in un’ottica di sussidiari­età, operano in contesti di rilevante impatto sociale, come ad esempio in ambito socio- sanitario o socio- assistenzi­ale. Si tratta di soggetti per cui l’accesso al superbonus non avrebbe rappresent­ato un’opportunit­à di ritrarre un beneficio strettamen­te personale, quanto piuttosto di realtà che avrebbero destinato la misura ad immobili impiegati nell’assistenza alle persone che ne hanno necessità, migliorand­o quindi la qualità dei servizi. È chiaro, allora, che l’eliminazio­ne della cessione del credito e dello sconto in fattura per Onlus, Odv e Aps meriterebb­e un ripensamen­to.

Diversamen­te, si giungerebb­e a porre su un identico piano fattispeci­e del tutto differenti, come quella del privato che accede al superbonus per ristruttur­are la propria abitazione e quella invece di ente non profit che avrebbe fruito della misura con il diverso obiettivo di favorire il migliorame­nto delle attività di sostegno e assistenza alla collettivi­tà. Sotto questo profilo, il Dl 39 si pone in controtend­enza rispetto all’attenzione finora mostrata dal legislator­e nel favorire la riqualific­azione del patrimonio immobiliar­e che gli enti senza scopo di lucro destinano allo svolgiment­o delle proprie attività.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy