La bacchettata della Ragioneria: « Dal 2016 sprecati 3,4 miliardi »
I rilievi inviati alla Salute
Un colpo al cuore del diritto alla salute tutelato dall'articolo 32 della Costituzione. È questo il nocciolo del parere inviato dalla Ragioneria generale dello Stato al ministro della Salute, con cui la Rgs metteva in guardia dai rischi per i cittadini di un ennesimo rinvio sui Lea. E proponeva di partire subito, magari istituendo un gruppo di lavoro per ridefinire in corsa le tariffe inadeguate. Parere approdato sul tavolo dell'ultima Conferenza Stato- Regioni, che ha comunque decretato lo slittamento. Eppure, la Rgs così come aveva fatto a fine dicembre quando era stato deciso un rinvio di tre mesi delle tariffe ambulatoriali ( al 1° aprile 2024, appunto), metteva in guardia come « l'ulteriore posticipo consoliderebbe le disparità assistenziali che attualmente si registrano nei territori regionali » . Differenze che spingono i pazienti ai “viaggi della speranza”: « Flussi di mobilità sanitaria – nel gergo della Rgs – verso le regioni che già oggi possono erogare numerose prestazioni, in quanto hanno provveduto negli anni ad aggiornare il tariffario regionale » . Insomma i cittadini con questo rinvio saranno ulteriormente costretti a spostarsi per cercare nuove cure nelle regioni che le hanno previste. Eppure, nel corso degli anni di soldi per la revisione dei Lea ne sono arrivati a tutti ma sono stati usati per altro. « In mancanza di provvedimenti attuativi sono stati comunque utilizzati dalle regioni – è il rilievo della Ragioneria - per coprire altre occorrenze della spesa sanitaria e soprattutto inefficienze/ squilibri dei loro servizi sanitari. Forse questo è il principale motivo per la richiesta di proroga » .
Parliamo in tutto di 3,4 miliardi ( per la precisione 3,446 mld): 3,046 fino al 31 dicembre 2023 per gli aggiornamenti dei tariffari legati all'ultimo Dpcm Lea del 2017, a cui sommare 400 milioni per revisioni successive. Soldi che d'ora in poi andranno messi in sicurezza per « salvaguardare gli obiettivi assistenziali » ed « evitare di coprire inefficienze regionali » : per questo la Rgs chiede al ministro Schillaci di bloccare i fondi destinati alle nuove tariffe e all'aggiornamento Lea ( 631 milioni per il 2024 e 781 dal 2025), « fino all'effettivo utilizzo delle risorse per le finalità indicate » .