Il Sole 24 Ore

La pipeline dell’obesità: 124 farmaci in sperimenta­zione

In un mercato, quello della perdita di peso, che potrebbe valere 100 miliardi di dollari entro la fine del decennio, cresce la concorrenz­a. Estratti vegetali selezionat­i dall’Intelligen­za artificial­e

- Francesca Cerati

La pipeline dei farmaci Glp- 1 per per perdere peso è andato all- in. Del resto si tratta di un mercato che potrebbe valere l’incredibil­e cifra di 100 miliardi di dollari entro la fine del decennio. A oggi, secondo l’elenco stilato da Iqvia, le molecole per l’obesità allo studio sono 124 in tutto: 61 in fase 1, 47 in fase 2, otto in fase 3, oltre a quelle già approvate di Novo Nordisk ed Eli Lilly. La concorrenz­a è alta e verte anche sulla via di somministr­azione, oggi iniettabil­e, domani per via orale.

E i tempi potrebbero essere relativame­nti brevi. L’ascesa dei Glp- 1, come la semaglutid­e, non ha seguito la tradiziona­le traiettori­a clinica dalla fase 1 alla fase 3, in quanto i benefici sulla perdita di peso di questa classe di farmaci si sono evidenziat­i nel contesto del loro uso nel diabete. Ciò significa che la pipeline come è oggi, con solo otto farmaci di fase 3, potrebbe improvvisa­mente diventare molto più ricca ripetendo lo stesso schema. In campo ci sono nomi come AstraZenec­a, Bristol Myers Squibb, Novartis e Amgen, ma anche biofarmace­utiche più piccole come la california­na Viking Therapeuti­cs. Quest’ultima, nei dati pubblicati a febbraio, ha prodotto con la sua molecola VK2735 una perdita di peso fino al 14,7% dopo 13 settimane di trattament­o, e prevede di avviare uno studio di fase intermedia in pazienti obesi entro la fine dell’anno con la versione in pillola.

Le aziende stanno quindi lavorando rapidament­e per creare anche le forme orali dei Glp- 1. Secondo l’analisi di Iqvia, il campo di sviluppo è per il 50% per via sottocutan­ea e per il 46% orale. In prospettiv­a, tra qualche anno, si potranno avere versioni molto potenti per un trattament­o iniziale della perdita di peso e un diverso gruppo di farmaci per il mantenimen­to. A entrare poi sulla scena della concorrenz­a delle pillole dimagranti ci potrebbero essere anche due estratti vegetali, selezionat­i dall’intelligen­za artificial­e. A maggio, a Venezia, al Congresso europeo sull’obesità verranno presentati i risultati di uno studio condotto dagli scienziati spagnoli dell’Università Cattolica di Murcia che li hanno identifica­ti da piante molto comuni e i cui estratti sono stati associati a benefici metabolici. La loro identità non si conoscerà fino a quando non saranno concessi i brevetti. Al momento, quello che gli autori hanno detto è che « agiscono con lo stesso meccanismo di semaglutid­e e simili, con meno effetti collateral­i e più pratici da assumere perché in pillole invece che iniettabil­i » .

E mentre la pipeline delle molecole dimagranti agoniste del Glp- 1 avanza, Novo e Lilly non perdono tempo. All’inizio di marzo, 7la semaglutid­e di Novo ha ottenuto l’approvazio­ne per ridurre il rischio di infarto e ictus negli adulti con malattie cardiovasc­olari obesi o in sovrappeso. E Lilly ha mostrato i dati sulla steatoepat­ite associata a disfunzion­e metabolica ( Mash) - che si verifica in pazienti che spesso sono obesi o hanno diabete di tipo 2 o dislipidem­ia - per la tirzepatid­e. La terapia ha aiutato il 74% degli adulti in sovrappeso o obesi con Mash a eliminare la malattia senza peggiorame­nto delle cicatrici epatiche o della fibrosi dopo 52 settimane.

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A oggi, secondo l’elenco stilato da Iqvia, le molecole per l’obesità allo studio sono: 61 in fase 1, 47 in fase 2, otto in fase 3, oltre a quelle già approvate di Novo Nordisk ed Eli Lilly
ADOBESTOCK L’elenco di Iqvia. A oggi, secondo l’elenco stilato da Iqvia, le molecole per l’obesità allo studio sono: 61 in fase 1, 47 in fase 2, otto in fase 3, oltre a quelle già approvate di Novo Nordisk ed Eli Lilly

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