Il Sole 24 Ore

I conti sulle opere ora non tornano più: parola alle assemblee

Le situazioni sono diverse: da chi non ha un contratto d’appalto a chi ha già firmato

- Amministra­tori Annarita D’Ambrosio

Lo stop a cessione del credito e sconto in fattura è una nuova tegola sugli amministra­tori di condominio. Il presidente nazionale Anaci Francesco Burrelli chiede al Governo « l’apertura di un tavolo per discutere le gravi e serie problemati­che prodotte » precisando che « ora l’amministra­tore dovrà indire nuove assemblee per deliberare in molti casi un passo indietro sui lavori » .

In concreto quali azioni compiere perciò e in che direzione? « Qualora l’amministra­tore non abbia ancora sottoscrit­to il contratto di appalto - spiega il direttore del Centro studi nazionale Anaci Edoardo Riccio - in esecuzione della delibera assunta nei termini di legge ( oltre al deposito della Cilas entro la medesima scadenza), non potrà essere dato corso alla delibera stessa, benché esecutiva, in quanto sono cambiate le condizioni esistenti al momento della formazione della volontà assemblear­e. Dovrà quindi essere convocata altra assemblea per consentire ai condòmini di decidere se dare corso ugualmente alle opere a condizioni diverse oppure se soprassede­re » .

Nel caso di un contratto sottoscrit­to e opere non avviate oppure iniziate ma in assenza del pagamento di un acconto, « l’amministra­tore - sottolinea Riccio - dovrà invece immediatam­ente convocare l’assemblea per capire se procedere comunque ma a condizioni diverse. In caso positivo dovrà essere modificato il contratto di appalto in riferiment­o alla modalità di pagamento e dovrà essere attivato il fondo speciale di cui all’articolo 1135 del Codice civile nella diversa misura economica. In caso negativo, occorrerà studiare attentamen­te il contratto per capire se possa essere risolto e a quali condizioni » .

C’è - continua Riccio - anche un altro aspetto non da poco: « nel caso in cui le opere non dovessero essere eseguite in conseguenz­a del Dl 39/ 2024, i compensi dei profession­isti coinvolti che hanno già eseguito le loro prestazion­i dovranno essere pagati per l’importo pattuito » .

Ecco che appare chiaro allora il perché del grido d’allarme degli amministra­tori. Calabrese, presidente Unai: « Ancora una volta - dice - noi amministra­tori di condominio ci ritroviamo senza una bussola da seguire e senza norme chiare a cui fare riferiment­o. Soprattutt­o ci ritroviamo senza l’opportunit­à di dare risposte concrete ai condòmini che, da noi amministra­tori, si aspettano soluzioni » .

‘ Nel caso di accordo con un appaltator­e occorre esaminare le obbligazio­ni del condominio

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