Test alla Camera su Salvini e Santanchè La ministra: « Sono zero preoccupata »
Al test delle mozioni presentate dalle opposizioni
« La guerra ha totalmente cambiato i giudizi e i rapporti politici con la Russia, che prima dell’invasione era un importante interlocutore di tutti i governi italiani » .
Alla vigilia dell’importante test di oggi e domani alla Camera sulle mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni contro Matteo Salvini ( accusato di vicinanza a Putin) e Daniela Santanchè ( per le inchieste sulle sue attività economiche), una nota della Lega prova prova a svelenire il clima con una sorta di memorandum in favore del Capitano. Nell’autodifesa di Salvini, che probabilmente non sarà in Aula durante il voto su di lui, si precisa che « come già ribadito, i propositi di collaborazione puramente politica del 2017 tra la Lega e Russia Unita non hanno più valore dopo l’invasione dell’Ucraina. Di più. Anche negli anni precedenti non c’erano state iniziative comuni » . E ancora: « La linea della Lega è confermata dai voti in Parlamento: dispiace che l’Aula debba perdere tempo per polemiche inutili e strumentali innescate dall’opposizione » . Per altro, si sottolinea nell’autodifesa, a dimostrare che la Russia prima della guerra era per tutti un interlocutore ci sono « per esempio, i 28 accordi multimiliardari siglati a Trieste nel novembre 2013 dall’esecutivo di Enrico Letta alla presenza di Vladimir Putin, la missione dell’allora premier Matteo Renzi a San Pietroburgo nel giugno 2016 per intese da oltre un miliardo, gli accordi di Sochi siglati dall’allora premier Paolo Gentiloni e Vladimir Putin nel maggio 2017 » . A preoccupare maggiormente Palazzo Chigi è tuttavia il caso della ministra del Turismo ed esponente di Fratelli d’Italia Santanchè, finita al centro dell’indagine della Procura di Milano sulla cassa integrazione Covid della società Visibilia. « Sono zero preoccupata - dice lei - . È un voto importante, giustamente l’opposizione fa la sua parte, ma la maggioranza ne uscirà rafforzata » . Ma resta il timore che a una bocciatura, data per scontata, della mozione di sfiducia possa seguire il rinvio a giudizio nel primo filone dell’inchiesta appena chiusa sulla presunta frode nei confronti dell’Inps. In caso di processo, insomma, cambierebbe la valutazione e la speranza è che la stessa Santanchè ne tragga le conseguenze.
La difesa della Lega: l’Aula perderà tempo su polemiche inutili e strumentali