Il Sole 24 Ore

Le regole del suo funerale: no al catafalco

Nel libro intervista « El Sucesor » Francesco boccia il rito « sovraccari­co »

- Carlo Marroni

Un cambio, questa volta che riguarda il rito funebre dei Pontefici e le prime esequie. Francesco annuncia una nuova riforma che scatterà con le sue esequie, quando avverranno. Anzitutto verrà abolito ( ma serviranno delle norme scritte che andranno a modificare la costituzio­ne Universi Dominci Gregis firmata da Giovanni Paolo II) il catafalco sul quale esporre il corpo che sarà invece nella bara: in realtà il catafalco nella sua versione storica era stato da tempo superato, e già per gli ultimi quattro papi si tratta di una pedana rialzata di un metro e leggerment­e inclinata in avanti. Ma Bergoglio vuole sancire il cambio di passo, e dice che il Papa verrà vegliato e sepolto « con dignità ma come tutti i cristiani » . Le sue volontà sono contenute nel libro- intervista, ’ El Sucesor’, con il giornalist­a spagnolo di Abc Javier MartinezBr­ocal, le cui anticipazi­oni sono ricche di rivelazion­i e di opinioni finora mai espresse in questi termini ( due giorni fa il contenuto del Conclave 2005, che elesse Ratzinger: Bergoglio dice di aver chiesto di dirottare i 40 voti espressi a suo favore verso il cardinale tedesco). Per tornare al funerale il Papa dice che non ci sarà la doppia veglia ma una sola e nessuna cerimonia pubblica di chiusura della bara. « Il rituale era troppo sovraccari­co » , commenta Francesco. Ma il pensiero va all’ultimo funerale, quello di Benedetto XVI, e Francesco attacca l’ex segretario di Ratzinger, mons. Georg Gaenswein, e i contenuti del suo libro. « Mi ha provocato un grande dolore che il giorno del funerale sia stato pubblicato un libro che mi ha messo sottosopra, raccontand­o cose che non sono vere, è molto triste. Naturalmen­te non mi colpisce, nel senso che non mi condiziona. Ma mi ha fatto male che Benedetto sia stato usato. Il libro è stato pubblicato il giorno del funerale, e l’ho vissuto come una mancanza di nobiltà e di umanità » , dice riferendos­i al volume che porta proprio la firma di Gaenswein “Nient’altro che la verità”. “El Sucesor”, il successore, uscirà oggi 3 aprile in spagnolo per l’Editorial Planeta ( dopo l’estate in italiano con Marsilio). Poi conferma che ha dato disposizio­ni per essere sepolto a Santa Maria Maggiore ed il luogo che sarà a lui riservato, un’area dove venivano riposti i candelabri, « è pronto » . Poi parla del suo rapporto con Benedetto: « Per me è stato un padre » , lo definisce « un grande, un progressis­ta, uno che non era attaccato al potere » e la sua rinuncia è stata segno di onestà. Ricorda l’ultima volta che lo ha visto, poco prima che morisse: « Mi guardava e mi stringeva la mano » , « ricordo perfettame­nte i suoi occhi chiari » . Bergoglio racconta poi di quando alcuni cardinali andarono dal Papa emerito per protestare sulle sue parole sulle unioni civili tra omosessual­i: « Mi volevano processare, lui mi ha difeso » . Ratzinger non era sempre d’accordo con le sue decisioni ma « con il suo silenzio le ha sempre rispettate » . Parla anche del conclave del 2013, e del fatto che il cardinale Angelo Scola, tra i più papabili secondo la stampa, dava indicazion­i di votare per lui.

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