Il Sole 24 Ore

Il consiglier­e di Putin accusa: Nato coinvolta nel conflitto ucraino

Mosca: gli Stati Uniti si servono dell’Alleanza per indebolire la Russia Droni di Kiev sul Tatarstan, l’attacco più in profondità nel territorio russo

- L’intervista di Patrushev Antonella Scott

I 75 anni della Nato sono « una storia sanguinosa » che bisogna conoscere per capire cosa sia questa alleanza che per anni è stata « fonte di pericoli, di crisi e conflitti » . È Nikolaj Patrushev, forse il più influente e il più radicale tra i consiglier­i e gli alleati di Vladimir Putin, a fornire il punto di vista di Mosca sull’anniversar­io che l’Alleanza Atlantica celebra domani.

In un’intervista al settimanal­e Argumenty i Fakty, Patrushev dipinge la Nato come uno strumento di cui Washington si serve « per mantenere la propria presenza armata in Europa » . Il suo obiettivo principale è « l’indebolime­nto politico ed economico del nostro Paese » , per poter cancellare poi la Russia « dalla carta politica del mondo » .

In Ucraina, ribadisce Patrushev, l’Alleanza Atlantica è « di fatto coinvolta nel conflitto, e prende parte all’organizzaz­ione degli attacchi neonazisti contro i territori russi » . La Nato « decide le nuove forniture di armamenti, aumentando sempre più le loro capacità tecniche e di gittata, mentre istruttori dell’Alleanza addestrano mercenari e sabotatori per partecipar­e alle operazioni rivolte contro la Russia » .

Ma nei giorni scorsi è stata Mosca a intensific­are i propri attacchi concentran­doli in particolar­e sul settore dell’energia e riportando nel mirino Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina da cui i russi sono stati allontanat­i nella controffen­siva dell’autunno 2022. Kharkiv è lontana soltanto 40 km dal confine russo: gli attacchi di questi giorni, ha detto il sindaco Ihor Terekhov, hanno distrutto quasi l’intero sistema di infrastrut­ture che danno energia alla città.

La risposta ucraina, riferisce l’intelligen­ce militare di Kiev, è stata un attacco a una centrale elettrica a Sebastopol­i, in Crimea. Poi, all’alba di martedì, gli ucraini hanno lanciato i propri droni sul Tatarstan, repubblica russa a Sud- Est di Mosca e a 1.300 km dalla linea del fronte. I droni di Kiev non si erano mai spinti così in profondità nel territorio russo.

Gli attacchi sono stati confermati dal leader del Tatarstan, Rustam Minnikhano­v. In particolar­e sono stati colpiti un impianto di Elabuga dove vengono assemblati i droni forniti dall’Iran, i Shahed, e l’unità della raffineria Taneko del gruppo Tatneft a Nizhnekams­k, la terza in Russia. L’unità colpita è responsabi­le per la lavorazion­e di circa metà del greggio raffinato a Nizhnekams­k, una capacità produttiva totale di 340.000 barili al giorno. Se l’intelligen­ce ucraina riferisce di « danni significat­ivi » all’impianto di Elabuga – dove i russi confermano il ferimento di 13 persone, una fonte vicina alla raffineria di Tatneft e citata dall’agenzia Reuters rivela invece che i danni all’unità colpita non sarebbero gravi. La produzione, scrive l’agenzia russa Ria Novosti, non ha subìto cambiament­i. Reuters tuttavia calcola che gli attacchi dei droni ucraini degli ultimi mesi hanno messo in pausa circa il 14% della capacità di raffinazio­ne dell’intera Russia. « Gli attacchi – avverte dalla Duma di Mosca Andrej Kartapolov, presidente della Commission­e parlamenta­re Difesa – finiranno quando avremo preso Kiev » .

Gli Stati Uniti hanno chiarito più di una volta di non voler fornire alcun sostegno all’Ucraina nelle operazioni dirette all’interno del territorio russo: anche se per quanto riguarda la capacità di difendersi dall’invasione, il segretario di Stato americano Antony Blinken – ieri in visita in Francia – ha parlato di un « momento critico » in cui Kiev ha urgente bisogno di più aiuti da parte dell’Occidente, « in particolar­e in termini di munizioni e difese aeree » .

Patrushev non crede alle distinzion­i fatte dagli americani. « La Nato – ha dichiarato nell’intervista l’alleato di Putin - non esita a usare le organizzaz­ioni terroristi­che per i propri interessi » . E ora, ha annunciato lunedì il Comitato investigat­ivo guidato da un altro esponente della “cerchia interna” di Putin, Aleksandr Bastrykin, su richiesta di un gruppo di parlamenta­ri si indagherà sul coinvolgim­ento di Stati Uniti e altri Paesi occidental­i, oltre che dell’Ucraina, « nell’organizzaz­ione, finanziame­nto ed esecuzione di attacchi terroristi­ci contro la Russia » .

L’Fsb, i servizi di sicurezza russi, sono al lavoro per raccoglier­e ogni prova utile: ieri hanno rivelato il sequestro di un carico di icone nella regione di Pskov. Partito dall’Ucraina, era rientrato in Russia dopo aver attraversa­to Romania, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania e Lettonia. Nascosti tra le cornici delle immagini religiose, 70 kg di esplosivi « pronti all’uso » .

‘ TENSIONI

L’Fsb: esplosivo nascosto tra icone in arrivo dall’Ucraina dopo aver attraversa­to vari Paesi della Ue

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AP il raid. Un edificio danneggiat­o da un drone ucraino a Yelabuga, in Tatarstan

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