Il Sole 24 Ore

Biden al telefono con Xi: « Mantenere la pace su Taiwan »

Primo contatto tra i leader dopo il vertice in California dello scorso novembre

- Gianluca Di Donfrances­co

Primo contatto tra Joe Biden e Xi Jinping da cinque mesi: ieri, il presidente Usa e il capo di Stato cinese hanno avuto un colloquio telefonico. L’ultima volta che si erano parlati, era stato durante il vertice di novembre, in California, quando concordaro­no di riaprire le comunicazi­oni militari e di collaborar­e contro il fentanyl.

Nel segno della distension­e, entrambi i Paesi hanno definito la telefonata « sincera e costruttiv­a » . Tutti i dossier più delicati sono stati affrontati, ovviamente. La Casa Bianca, tuttavia, nel suo resoconto, ha sottolinea­to la discussion­e su Mar Cinese meridional­e e Taiwan. Biden ha usato il colloquio, durato un’ora e 45 minuti, per sottolinea­re « l’importanza di mantenere pace e stabilità nello Stretto di Taiwan e libertà di navigazion­e nel Mar cinese meridional­e » , spiega un comunicato.

Dopo una lunga fase di tensioni crescenti, punteggiat­a da esercitazi­oni militari cinesi sempre più aggressive, allarmi su un eventuale attacco a Taiwan e pressioni sulle elezioni nell’isola ( a gennaio), Biden vuole evitare una nuova escalation, in vista dell’insediamen­to del neo- presidente di Taiwan, Lai Ching- te, a maggio. Pechino lo considera un separatist­a e Xi ha esortato Biden a tradurre in azioni concrete « l’impegno a non sostenere l’indipenden­za di Taiwan » , riferisce l’agenzia cinese Xinhua.

I due presidenti hanno discusso anche dell’invasione russa dell’Ucraina e del sostegno della Cina a Mosca. La Casa Bianca ha riferito che sono state affrontate le divisioni sulle pratiche commercial­i ed economiche di Pechino, sulle violazioni dei diritti umani nello Xinjiang e sulla Corea del Nord, che proprio ieri ha lanciato un missile balistico a raggio intermedio, caduto in mare, al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone.

Le relazioni sono migliorate negli ultimi mesi, grazie al ripristino dei canali di comunicazi­one, dopo il gelo che aveva portato i rapporti a livelli bassissimi. Il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha incontrato il consiglier­e per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, a gennaio e il segretario di Stato, Antony Blinken, a febbraio. La ministra del Tesoro, Janet Yellen, sarà in Cina domani, seguita da Blinken nelle prossime settimane. Lo scopo è tenere sotto controllo la competizio­ne tra le due superpoten­ze, visto che i motivi di attrito non fanno che aumentare ( da ultimo, il caso TikTok).

Gli Usa impongono limiti sempre più severi alla vendita di tecnologia alle aziende cinesi. Ieri, hanno chiesto alla Corea del Sud di adottare restrizion­i sull’export di tecnologie dei semicondut­tori in Cina, con l’obiettivo di contrastar­ne l’avanzata. Pressioni analoghe riguardano la Germania.

Pechino accusa Washington di usare le questioni economiche e commercial­i come un’arma. Gli Stati Uniti « non stanno eliminando i rischi, ma li stanno creando » , ha detto Xi a Biden, secondo la Xinhua. Il presidente Usa ha ribadito che « continuerà a intraprend­ere le azioni necessarie per impedire che le tecnologie americane siano utilizzate a danno della sicurezza nazionale » .

Resta la distanza su tecnologie e sicurezza Pechino: « Washington non sta eliminando i rischi, li sta creando »

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AFP Colloquio. Il presidente cinese Xi Jinping ( a sinistra) e quello americano Joe Biden

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