Occhiuto: « Diga dell’Esaro, il governo aiuti sui fondi »
Il governatore: « L’Esecutivo faccia la sua parte sugli interventi più urgenti » La Sorical ha ripreso in mano il dossier dell’opera rimasta al palo da quasi 50 anni
Si riparte da lì, dagli ultimi cantieri a cura di Sorical che ha speso una trentina di milioni di fondi propri per mettere in sicurezza il sito. La Sorical, la società a totale capitale regionale che gestisce tra le altre cose la gran parte dei bacini idrici della regione, ha rimesso mano al dossier della Diga dell’Esaro, la grande incompiuta della Calabria che si trova a Cameli nel territorio del comune di Sant’Agata di Esaro in provincia di Cosenza. Un dossier che si trascina ormai da quasi cinquant’anni ma è, si può dire, ancora a una fase embrionale.
Il punto fermo è questo: la Regione Calabria, in coerenza con gli indirizzi dell’Autorità di distretto dei bacini meridionali, ha riavviato l’iter realizzativo della diga che è un’opera ritenuta a tutt’oggi strategica sia per il sistema idrico di buona parte del bacino del Fiume Crati, sia per la Piana di Sibari. Ci sono aspetti preliminari di cui però bisogna tenere conto: intanto i recenti aggiornamenti normativi in materia di realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture idriche in particolare; e poi la necessità di nuove e complesse analisi quantitative funzionali a dimostrare l’efficacia delle scelte progettuali ai fini del bilancio idrico complessivo dell’intero schema di cui la diga fa parte.
Insomma la strada è lunga e servono nuove risorse sia per gli studi sia, a maggior ragione, per riprendere il cantiere della diga. La giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto è impegnata da un lato a mettere ordine nella complessa vicenda della gestione dell’acqua nella regione, dall’altro è in cerca di finanziamenti per completare alcune infrastrutture o riprendere la costruzione come nel caso della grande diga sull’Esaro: « Quando mi sono insediato – dice Occhiuto – ho trovato la Sorical, la società che gestisce dighe e reti in Calabria in liquidazione, e abbiamo lavorato per risanare e rilanciare: abbiamo acquistato le quote del socio francese ( Veolia, ndr) e lavoriamo per rendere il sistema efficiente. Ora siamo pronti con un piano industriale che vale due miliardi: fondi che però servono a fare gli interventi non più rinviabili sulle reti e alcune infrastrutture gestite dalla Sorical » .
Il governatore calabrese ha la consapevolezza che gli invasi ( presenti e futuri) hanno una grande importanza: « Noi abbiamo completato i lavori della Diga del Menta e per paradosso il governo ci ha poi chiesto indietro 50 milioni perché per loro era definanziata ma intanto noi i lavori li avevamo fatti » . Piccoli ( o grandi) paradossi in vicende che si trascinano da anni. Resta da capire da dove arriveranno i soldi per la Diga dell’Esaro che è considerata strategica sia per la Sibaritide, la maggiore area agricola della Calabria, sia per una vasta area urbana attorno a Corigliano- Rossano ( 80mila abitanti): « Ho incontrato Nicola Dell’Acqua, il Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, con cui ho discusso del tema della diga dell’Esaro ma non solo – dice Occhiuto –. Noi stiamo provando a fare la nostra parte ma è chiaro che per questi grandi interventi infrastrutturali il governo nazionale deve fare la sua parte. Per ragioni temporali non è possibile finanziare gli interventi con il Pnrr, ma le risorse vanno trovate » .