Vivendi diserta la riunione su Telecom: il comitato g goldenolden power la riconvoca
I francesi si chiamano fuori: « Non abbiamo il controllo e non siamo più in consiglio »
Il riassetto Telecom è centrato sulla rete, che comunque non è l’unica attività strategica del gruppo. Così ci stava che la riunione convocata a Palazzo Chigi dal comitato golden power mirasse a fare il punto sia con Tim - che è oggetto di prescrizioni specifiche da oltre sei anni - sia con Vivendi che, pur avendo rinunciato da tempo all’attività di direzione e coordinamento, è ancora il primo azionista, con una quota del 23,75%.
Ieri pomeriggio si è presentato però solo l’ad di Tim, Pietro Labriola, mentre Vivendi ha inviato una lettera, scritta dai legali, per giustificare l’assenza. Vivendi è il primo azionista, ma non ha il controllo di fatto e da quando il suo ceo Arnaud de Puyfontaine è uscito dal cda, a gennaio dell’anno scorso, non ha nemmeno più rappresentanti nel board, e su queste basi - argomenta la lettera - non crede di dover partecipare a una riunione tecnica. Inoltre l’assenza è stata giustificata anche dal breve preavviso, dal momento che la convocazione è del giovedì prima di Pasqua.
Il comitato golden power però, a quanto risulta, non si è limitato a prendere atto e avrebbe deciso di ascoltare comunque in tempi brevi l’azionista francese: possibile anche una conference call.
La questione « riguarda gli uffici di Palazzo Chigi che preparano l’istruttoria sul golden power, che noi abbiamo usato secondo una chiara visione strategica a tutela degli interessi nazionali, ma sempre nel rispetto di quelli che sono gli attori anche stranieri che operano nel nostro Paese » , aveva detto in mattinata il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.