A un anno dal rientro a Piazza Affari
Il ceo Rufini: « Non escluse operazioni straordinarie nel corso dell’anno »
A un anno dal ritorno in Borsa, Olidata certifica nei numeri l’avvenuta ripartenza, con ricavi che nel 2023 sono andati ben oltre la soglia psicologica dei 100 milioni ( a quota 103,9 milioni), e con un recupero azionario del 130 per cento nell’arco degli ultimi dodici mesi. Il focus del system integrator nel settore dei servizi digitali è ora impostato sul proseguimento della crescita, sia organica che, eventualmente, per linee esterne.
« Abbiamo raggiunto e superato gli obiettivi che ci eravamo posti, questo è un dato oggettivo - spiega il ceo Cristiano Rufini -. L’ultimo valore di negoziazione in Borsa prima della sospensione era stato di 0,154 euro, ora abbiamo raggiunto 0,65 euro. Abbiamo iniziato a porci in maniera seria e sana sul mercato e i clienti ci hanno dato fiducia, come mostrano i numeri del fatturato. Ma siamo solo all’inizio » .
Nell’ultimo esercizio, nel dettaglio, i ricavi operativi consolidati sono stati pari a 103,9 milioni, in crescita del 107% rispetto ai 50,2 milioni del 2022, mentre l’Ebitda consolidato è stato di 7 milioni (+ 266,8%). L’obiettivo per l’anno in corso è raggiungere ricavi per 110 milioni, lungo le direttrici di un piano industriale, aggiornato a inizio gennaio, che prevede un target di 126,5 milioni di euro al 2025, con una crescita media del 7% lungo l’orizzonte del piano.
« Gli obiettivi iniziali erano posti più in basso - ricorda Rufini -. Raggiungere i 110 milioni quest’anno significherebbe confermare e mantenere una quota del 30- 40% di ricavi ricorsivi in un’ottica di stabilità del business » . Le guidelines, spiega ancora Rufini, sono prudenziali, legate esclusivamente alla crescita organica e al prevedibile consolidamento del focus sulle attività di sviluppo delle piattaforme proprietarie Safe Mind e Take Care, con l’obiettivo di declinarne ulteriormente gli ambiti di applicazione ed ampliarne la penetrazione su clienti attuali e potenziali. « Non è per nulla escluso, però - prosegue il ceo - che durante l’anno si possano concretizzare operazioni straordinarie. Stiamo analizzando vari percorsi e direzioni diverse, valuteremo il da farsi in funzione dei nostri obiettivi di sviluppo » . Per quanto riguarda le risorse eventualmente necessarie alla crescita per linee esterne, « fino a oggi abbiamo sempre fatto ricorso a mezzi propri per finanziare la crescita - spiega il ceo -, ma non escludiamo soluzioni diverse in futuro: dipenderà da quali saranno le necessità » . Infine, per quanto riguarda la politica di remunerazione dei soci e un eventuale futuro ritorno al dividendo, Rufini sottolinea che « in qualità di principale azionista, preferisco in questo momento evitare di essere il principale beneficiario di un eventuale ritorno alla cedola, e mantenere piuttosto la capacità di generazione di valore reinvestita all’interno della società, in modo da agevolarne un ulteriore sviluppo » .