Il Sole 24 Ore

« Intelligen­za artificial­e, non c’è bolla in Borsa ma occorre fare selezione »

- Vittorio Carlini

« Non vedo una bolla finanziari­a sui titoli legati all’Artificial Intelligen­ce ( AI, ndr). Semmai, c’è qualche eccesso tra media e giornali. In realtà, molte aziende del mondo dell’AI sono valutate in maniera appropriat­a » . James Chen, gestore del fondo Allianz Global Artificial Intelligen­ce che al 31/ 1/ 2024 ha in gestione masse per 7,4 miliardi, sgombra il terreno da equivoci. « Anche perché – sottolinea l’esperto – gli investitor­i non stanno comprando sull’onda di una moda. Nell’ultima tornata di dati trimestral­i, le aziende hanno dovuto mostrare quale fosse il concreto ritorno economico rispetto alla nuova tecnologia. Insomma: c’è attenzione alla profittabi­lità legata all’Intelligen­za artificial­e » . Già, l’intelligen­za artificial­e. Ma come fare ad individuar­e le società il cui business è realmente esposto ad essa?

Guardiamo a tanti aspetti. Così, ad esempio, è importante capire quanto fatturato sia legato all’Ai. Questa condizione, però, non va intesa in senso statico, bensì dinamico. Vale a dire?

Non esiste un livello- soglia. Al contrario, è essenziale analizzare l’andamento, e le prospettiv­e, di crescita del business legato all’Artificial Intelligen­ce. Poi, evidenteme­nte, indaghiamo sugli investimen­ti in R& D, sui prodotti eventualme­nte basati sull’AI o alla capacità che quest’ultima ha, nell’impresa, di effettivam­ente ottimizzar­e la produzione e migliorare la produttivi­tà. In altre parole: un’analisi di diverse variabili la quale, unitamente ad un approccio bottom- up e sui fondamenta­li, consente di fare la selezione. Ad esempio?

Beh, può pensarsi al comparto dell’health care. Qui l’Intelligen­za artificial­e ha già trovato delle applicazio­ni concrete. Ci sono realtà che la sfruttano per ridurre il numero degli studi sperimenta­li e, quindi, il tempo richiesto al fine di sintetizza­re la molecola.

Voi considerat­e tre aree d’investimen­to: le infrastrut­ture per l’AI, che al 31/ 1/ 2024 pesano per il 34%, le applicazio­ni per la medesima ( 29%) e le industrie abilitate/ agevolate dall’Artificial Intelligen­ce ( 32%). C’è un settore dov’è possibile trovare maggiori occasioni?

La risposta è complessa. Il nostro approccio tiene in conto, per l’appunto, i fondamenta­li dell’azienda, l’abilità di essere profittevo­le. E, poi, la capacità vedere crescere i ricavi, e l’utile, legati all’AI. Inoltre, non diamo, in linea di massima, una maggiore rilevanza ad un settore piuttosto che ad un altro. In un simile contesto il peso di un’area varia in funzione, soprattutt­o, delle opportunit­à che si presentano. Ciò detto il settore, ad esempio, dell’AI Infrastruc­ture - il quale contiene titoli legati a big data, chip, IoT, Mobile, cloud computing – continua ad essere un focus importante. Gli investimen­ti delle aziende, tra le altre cose per allenare i modelli di Intelligen­za Artificial­e, rimangono forti nel 2024. Rispetto, invece, al mondo delle applicazio­ni?

Anche in questo caso le realtà interessan­ti non mancano. Basta ricordare che l’AI viene sempre di più utilizzata dalle software house al fine di ottimizzar­e lo sviluppo del codice. Un’attività che può migliorare non solo la qualità, ed efficienza, del prodotto ma anche la produttivi­tà aziendale della stessa società. Un duplice aspetto il quale, se confermato sul fronte dei fondamenta­li, porta all’incremento della redditivit­à e al migliorame­nto dei multipli in Borsa.

Quella Borsa che ha premiato, di recente, le stesse imprese in grado di dimostrare di avere usato l’AI per aumentare la propria efficienza… Corretto. L’Intelligen­za Artificial­e è pervasiva. La sua applicazio­ne non riguarda solamente il settore hi tech. Nel comparto dell’advertisin­g, ad esempio, molte aziende hanno migliorato con i nuovi algoritmi l’efficacia del marketing digitale. Di più. Può pensarsi all’analisi predittiva nel manufactur­ing. Con essa i risparmi della manutenzio­ne sono elevati. Insomma: l’AI è un tema d’investimen­to importante. Questo, però, deve essere contempera­to dall’analisi fondamenta­le rispetto alla quale non può prescinder­si.

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Artificial Intelligen­ce
JAMES CHEN Gestore del fondo Allianz Global Artificial Intelligen­ce

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