Turismo, tre regioni italiane tra le dieci destinazioni top
Bolzano, Veneto e Toscana sono in testa nell’indice di Srm ( Intesa Sanpaolo) Stime 2024: con 447 milioni di presenze nel nostro Paese (+ 3,6%) superato il 2019
Grande rimbalzo del turismo internazionale nel 2023 nel mondo, ma soprattutto in Italia: nel nostro Paese sono stati raggiunti i livelli pre- pandemici, mentre a livello mondiale resta da recuperare il 12% della domanda registrata nel 2019.
L’Italia conferma ottime performance anche rispetto alla media europea: un confronto attraverso l’Indice Regionale di Competitività Turistica ( calcolato da Srm considerando flussi, offerta e intensità del turismo) delle 98 regioni dell’area UE4 ( Italia, Spagna, Francia e Germania) evidenzia che, tra le top 10, tre sono regioni italiane ( provincia autonoma di Bolzano, Veneto e Toscana). A livello di media Paese, l’Italia ha un punteggio pari a 122,1, il più alto tra i quattro Paesi considerati. Inoltre, diverse regioni del Sud sono in buona posizione: 6 regioni sono oltre la media europea e 3 ( Sardegna, Puglia e Campania) oltre quella nazionale. Un quadro ottimistico emerge dalla ricerca di Srm, centro studi che fa capo a Intesa Sanpaolo, su « Turismo & Territorio » . La prima parte dell’analisi viene presentata oggi a Napoli, presso il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa nell’ambito della IX edizione di Meet Forum, evento organizzato da Destination Italia, traveltech italiana leader nel turismo incoming di qualità. La manifestazione si è aperta ieri e sarà chiusa oggi con gli interventi di Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia, Dina Ravera, presidente di Destination Italia ( Intesa Sanpaolo). Per concludere con il ministro del Turismo, Daniela Santanché. La seconda parte dello studio sarà presentata a giugno.
Positive anche le tendenze per il 2024. Srm delinea tre scenari. Quello medio e più probabile prevede una crescita in Italia di presenze del + 3,6%, arrivando a 447 milioni, vale a dire il 102,4% del dato del 2019. Per il Sud si prevede una crescita del 3,4%, con 85,2 milioni di presenze pari al 98,4% del 2019. I numeri per il 2024 confermano un « tono » positivo in un contesto in cui il turismo è alle prese con grandi sfide geopolitiche e con trasformazioni connesse a digitalizzazione, intelligenza artificiale, sostenibilità. « In un contesto in cui le esigenze dei turisti e quelle dei residenti si evolvono verso nuove esperienze, la sostenibilità e la responsabilità diventano fondamento di una rinnovata offerta turistica. Sempre di più il valore del turismo si misura con qualità dei servizi, impatto socio- economico sui territori e sugli investimenti in digitalizzazione e tecnologia » , dice Massimo Deandreis, dg di Srm. Inoltre, dalle anticipazioni della survey di Srm su 900 imprese alberghiere italiane, si evince l’impegno delle imprese sulla sostenibilità. Nell’ultimo triennio, in Italia il 25% delle imprese ha realizzato investimenti in sostenibilità e tecnologia; al Sud il 40% delle imprese. « Si parte da un gap da colmare che ha fatto anche da spinta agli investimenti al Sud » , conclude Deandreis. Propensione a investire che, per Srm, in Italia crescerà nel futuro: il 70% delle imprese italiane si dichiara interessata a realizzare nel prossimo triennio nuovi investimenti ( 75% al Sud). Sostenibilità e turismo di qualità producono rilevanti impatti economici sul territorio. Basti pensare che il moltiplicatore delle presenze ( cioè quanto valore aggiunto si genera per ogni notte trascorsa da un turista) di natura sostenibile è pari a 150 euro, significativamente superiore a quello di tipo balneare che è pari a 128,2 euro.