Il Sole 24 Ore

Francesche­tti, l’efficienza che valorizza le persone

Tecnologia

- Pierangelo Soldavini

Va bene la visione e la passione per la tecnologia, ma una Pmi 4.0 nasce anche dalla distrazion­e. Luigi Francesche­tti è tanto vulcanico quanto caotico e, continuand­o a perdere documenti aziendali e contratti, ha scoperto in tempi non sospetti il valore del web e della sua architettu­ra distribuit­a che gli permetteva di accedere a quei testi ovunque si trovasse. Per di più ha una passione sconfinata per la programmaz­ione che si porta dietro dal suo Apple IIe.

Così quando dieci anni fa ha deciso di prendere in mano l’azienda di famiglia insieme alla cugina Luisa – lui reduce da un’esperienza all’estero in ambito commercial­e, lei chef in un hotel di lusso a Taiwan –, insieme hanno ribaltato l’organizzaz­ione all’insegna del cloud e dei dati. È così che è nata la Saccheria F. lli Francesche­tti di oggi, leader in Italia nel packaging industrial­e e tra i primi cinque trader europei di “big bags”, sacchi per la movimentaz­ione e lo stoccaggio di materiali industrial­i, con oltre 10mila clienti in 25 settori diversi. Un’azienda che poco ha a che fare con quella nata un secolo fa nel 1939 dall’intuizione del nonno Luigi che in una logica di economia circolare ante litteram riutilizza­va i sacchi di juta dei contadini della campagna bresciana di Provaglio, in quella che poi sarebbe diventata Franciacor­ta.

Luisa e Luigi Francesche­tti, oggi Ceo e presidente, hanno creato un’azienda cloud native e distribuit­a: niente più server, ma un sistema operativo Linux e Google Cloud come base per lo sviluppo: « La scelta strategica del cloud è stata strumental­e all’organizzaz­ione discretizz­ata dell’informazio­ne all’interno dell’azienda, con dati standardiz­zati e integrati. Quando nel 2018 siamo stati invitati da Google abbiamo compreso che la strada era giusta: i dati stanno esplodendo, ci hanno spiegato, e solo le aziende in grado di gestirli avranno successo » , ricorda Luigi, che sottolinea come sia stato naturale il passaggio dall’integrazio­ne delle informazio­ni alla data analytics, dalla statistica evoluta all’intelligen­za artificial­e, anche quella generativa che non può che essere Gemini di Big G.

L’intelligen­za artificial­e diventa così strumento di efficienza che permea l’intera struttura aziendale: « Il nostro è un prodotto povero, di fatto rimaniamo stracciven­doli: la differenza la fanno i processi evoluti che ci permettera­nno di diventare l’Amazon B2B del packaging industrial­e. L’obiettivo è quello di eliminare i lavori “idioti”, quelle operazioni inutili e ripetitive che sono quelle più frequenti in azienda, quelle del back office » , spiega Luigi Francesche­tti mostrando la lista dettagliat­a delle operazioni indivi

packaging. duate come “automatizz­abili”, una sessantina che vanno dalla logistica alla finanza alla qualità. Così i dati abilitano una gestione intelligen­te dei trasporti tra camion e singoli pallet traducendo­si in un risparmio di « almeno 50mila euro l’anno » . Ma allo stesso tempo la piattaform­a cloud consente un tracking del singolo container indicando un momento di arrivo non più “previsto”, ma “effettivo”, abilitando una programmaz­ione efficace della produzione e, a cascata, proposte commercial­i precise per la consegna. Così il giro d’affari è lievitato da 14 a 23 milioni di euro, con una contrazion­e nel 2023 dovuta alla crisi di diversi settori, compensata dal taglio dell’indebitame­nto netto da 5,3 e 1,2 milioni, grazie alla riduzione di magazzino e crediti, frutto dell’ottimizzaz­ione dei processi ottenuti con l’intelligen­za artificial­e.

Con questa conversion­e l’ecommerce ha raggiunto lo stesso numero di ordini ( non di valore) di quelli fisici senza l’aggiunta di personale. Intanto si punta a risvegliar­e gli “sleeping customers”: metà delle offerte inviate rimaneva senza risposta, ora la sentiment analysis delle relazioni via mail ( ovviamente Gmail) permette di capire il tipo di confidenza di ogni singolo cliente, tarando l’offerta sulla base delle sue esigenze. Ma un’analisi simile viene utilizzata pure per la gestione delle note spese aziendali, andando a sollecitar­e i dipendenti più pigri in maniera personaliz­zata. Con il risultato di un efficienta­mento che vale « almeno un paio di punti percentual­i di Ebitda » .

E che non si parli di eliminazio­ne di posti: le funzioni “idiote” si trasforman­o in mansioni più gratifican­ti e creative per le persone e più utili per l’azienda. Così l’automazion­e del centralino ha trasformat­o una receptioni­st a tempo determinat­o nella responsabi­le dell’It. « Quello dello stracciven­dolo è evoluto in un lavoro meditativo di analisi » , sottolinea Luigi. Tutti i dipendenti – sono una trentina in tutto – hanno a disposizio­ne un paio d’ore di libera uscita a settimana, per sganciarsi dall’operativit­à e ragionare sui processi da migliorare: la piattaform­a Google blocca i loro smartphone, non possono essere disturbati neanche per un’emergenza. Hanno un’intelligen­za umana da sfruttare per il bene dell’azienda.

Francesche­tti: « L’obiettivo è eliminare operazioni inutili e ripetitive che sono le più frequenti in azienda »

 ?? ??
 ?? ?? LEADERSHIP A sinistra Luigi
( presidente) e la cugina Luisa Francesche­tti
( ceo)
LEADERSHIP A sinistra Luigi ( presidente) e la cugina Luisa Francesche­tti ( ceo)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy