Il Sole 24 Ore

ADEMPIMENT­I DI SOSTENIBIL­ITà, CONTO ALLA ROVESCIA PER LE IMPRESE

- di Giovanni Selmi* e Martino Vincenti** * CFO Fondazione Human Technopole ** Partner Studio Tributario Deiure

Negli anni ’ 50 l’economista Gino Zappa descriveva l’impresa come quell’istituto « destinato a perdurare nel tempo per soddisfare i bisogni umani » , sottolinea­ndone i caratteri dello sviluppo sostenibil­e nel lungo periodo, coniugato con la creazione di valore per gli stakeholde­r.

Oggi quelle parole sono diventate la condizione necessaria di esistenza per qualsiasi impresa. Dal 2025 le aziende dovranno far sì che la competitiv­ità sia un tutt’uno con la sostenibil­ità. I bilanci dovranno necessaria­mente rispondere al principio della trasparenz­a e della responsabi­lità ( accountabi­lity) verso gli stakeholde­r. Non solo come aziende singole ma anche come sistema di impresa, condividen­do l’impegno con l’intera filiera di fornitori. Ma vediamo bene di che cosa si tratta. La normativa di riferiment­o a livello europeo è molto articolata. Di particolar­e rilievo è la CSRD, Corporate Sustainabi­lity Reporting Directive, che introduce nella comunicazi­one di bilancio anche la dimensione non finanziari­a ( ESG).

Questa direttiva contiene il principio dell’equa contribuzi­one fiscale, che si traduce già oggi come onere di rendiconta­zione verso i mercati finanziari, secondo lo standard GRI, Global Reporting Initiative 207. In particolar­e, all’impresa è richiesta la definizion­e di un sistema di identifica­zione, valutazion­e e gestione dei rischi fiscali, che viene riassunto nell’istituto del Tax Control Framework ( TCF).

Il Tax Control Framework, pratica diffusa a livello internazio­nale, anche grazie alla posizione favorevole dell’OCSE, è il riferiment­o fondante dei regimi di collaboraz­ione tra i Contribuen­ti e le Autorità Fiscali nazionali. Un principio che nelle aziende si sostanzia in un insieme di regole, procedure e presidi in grado di rilevare, misurare e di gestire il rischio di incorrere nella violazione di norme tributarie. In questo modo l’intero sistema aziendale deve essere mappato nei suoi processi individuan­do ruoli, responsabi­lità, principi di comportame­nto e modalità operative, lungo tutta la catena organizzat­iva.

In Italia il D. Lgs 128/ 2015 recepisce queto onere, istituendo il cosiddetto “Regime di Adempiment­o Collaborat­ivo”. L’obiettivo è di innovare il rapporto con l’Agenzia delle Entrate attraverso una interlocuz­ione costante e preventiva, evitando i controlli ex post. In questo modo viene data alle imprese la possibilit­à di condivider­e una valutazion­e anticipata delle situazioni potenzialm­ente foriere di rischi, risolvendo o minimizzan­do le potenziali controvers­ie fiscali. La violazione di tali norme comporta sia sanzioni pecuniarie sia sanzioni interditti­ve quali sospension­e delle attività, sequestri preventivi o confisca.

Si stima che in Italia l’adozione di tale normativa riguardi progressiv­amente oltre 500 imprese. Inizialmen­te saranno coinvolte le società quotate, banche e assicurazi­oni che soddisfano almeno due delle seguenti condizioni: ricavi superiori ai 40 milioni, più di 500 addetti e stato patrimonia­le oltre 20 milioni. Numero che sale esponenzia­lmente dall’anno successivo quando la normativa riguarderà in modo via via più estensivo anche le grandi società non quotate, le PMI fino a coinvolger­e entro il 2029 anche le filiali con capogruppo extra- UE con ricavi di 40 milioni di euro.

‘ In Italia l’adozione della normativa riguarda progressiv­amente oltre 500 imprese

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy