Disoccupazione, l’ 82% delle domande liquidate entro 15 giorni
Più personale e digitale: l’ 82% delle pensioni private definite entro un mese
L’avanzamento del processo digitale, unito a Intelligenza artificiale e incremento del personale Inps, passato nell’arco di un anno dalle 22.303 unità del 2022 alle 26.712 del 2023 (+ 3.409 risorse), inizia a vedersi con una riduzione dei tempi di lavorazione di molte prestazione. Un esempio concreto sono le domande di disoccupazione ( Naspi), che sono state oltre due milioni lo scorso anno: l’automazione della procedura infatti ha consentito, spiegano dall’Istituto, di liquidare entro 15 giorni l’ 82% delle istanze ( il 4% in più rispetto al 2022).
Secondo la relazione dell’attività 2023, poi, tra dicembre 2021 e febbraio 2024 sono state presentate 6,95 milioni di domande di Assegno unico per 11,3 milioni di figli (+ 200mila domande in media al mese); tra febbraio 2022 e febbraio 2024 sono pervenute 62.134 richieste di Disability card, di cui recapitate 195.877 (+ 21.039 recapitate rispetto a dicembre 2023). E ancora: da ottobre 2021 a febbraio 2024 sono stati registrati 10,7 milioni di accessi con delega digitale (+ 1,3 milioni su dicembre 2023); nei primi due mesi del 2024 sono state presentate 1,4 milioni di dichiarazioni di Isee precompilato ( necessario per accedere a diverse prestazioni di sostegno al reddito e di welfare).
L’ 82% delle pratiche relative alle pensioni private sono definite entro 30 giorni. Per le pensioni pubbliche si sale al 90%. Anche sul Durc, il documento unico di regolarità contributiva, il digitale ha dato risultati: il 99,27% è definito entro un mese.
Una spinta è arrivata dal Pnrr: la digitalizzazione dei servizi e dei contenuti “One click by Design” ha riguardato quest’anno 108 servizi ( 100 era il target da raggiungere) dopo i 95 del 2023 ( 70 era il target). E sono state formate le competenze digitale di oltre 13mila dipendenti ( pari al 56% di tutto il personale dell’Istituto), « strutturando anche per il prossimo futuro una filiera stabile di innovazione » , ha sintetizzato il dg, Vincenzo Caridi. L’Istituto punta a ridurre al minimo le informazioni chieste agli utenti ( evitando di chiedere di reinserire quelle in proprio possesso) e ad aumentare i servizi che si possono chiedere attraverso le domande precompilate.
La tecnologia, inoltre, ha reso più semplice l’accesso ai servizi, come testimonia il significativo aumento del numero di utenti, anche di fascia di età più elevata, che nel 2023 hanno utilizzato servizi on line: 58 milioni sono gli accessi con proprio Spid, Cie o Cns di persone over 65 anni, 17 milioni in più sul 2022.
‘ Gli accessi degli over65 con proprio Spid, Cie o Cns sono stati 58 milioni, 17 milioni in più sul 2022