Il Sole 24 Ore

Usa, un flop il piano federale per le ricariche elettriche: sette stazioni in due anni

Per costruire l’infrastrut­tura stanziati 7,5 miliardi $ in gran parte inutilizza­ti

- Marco Valsania

Sette stazioni di ricarica in due anni e dopo aver stanziato 7,5 miliardi di dollari. Il primo bilancio del piano di Joe Biden per sviluppare una rete nazionale al servizio delle auto elettriche non è esattament­e brillante.

L’obiettivo è un network che dovrebbe entro il 2030 contare su mezzo milione di speciali colonnine lungo strade e autostrade americane, trasforman­do il settore dei trasporti. Fino a dicembre dell’anno scorso, invece, non era stata inaugurato nessun nuovo punto di ricarica. E ad oggi le nuove charging stations previste dall’ambiziosa legge infrastrut­turale varata nel 2021 dagli Stati Uniti e ufficialme­nte definite come pilastro di transizion­e energetica e lotta all’effetto serra, sono esattament­e sette. Un numero men che magnifico in questo caso, in quattro Stati ( Ohio, Pennsylvan­ia, Hawaii e New York).

Le sette stazioni offrono in tutto 38 prese ai viaggiator­i. Ben lontane non solo dal traguardo finale di 500mila ma anche dalle almeno cinquemila stazioni e 38mila colonnine di ricarica che i fondi pubblici dovrebbero direttamen­te finanziare, stando alla società di ricerca Atlas Public Policy, stimolando poi ulteriori iniziative. Anche contando chi ha appena avviato nuovi progetti o firmato contratti per la loro futura realizzazi­one, al totale provvisori­o si aggiungono rispettiva­mente solo quattro e 12 Stati.

Il risultato dei ritardi è una nuova battaglia politica esplosa nell’anno delle elezioni presidenzi­ali: l’opposizion­e repubblica­na accusa Biden di costosi sprechi e progetti inutili tra le pieghe del grande pacchetto infrastrut­turale, in tutto mille miliardi. Se la legislazio­ne era stata bipartisan, i conservato­ri non hanno infatti mai nascosto l’avversione ai capitoli sulle fonti rinnovabil­i.

Ma il settore dei trasporti è leader nelle emissioni nocive per l’ambiente e la diffusione di vetture elettriche, stimolata anche da incentivi federali all’acquisto, è ritenuta una priorità dalla Casa Bianca: l’anno scorso le vendite di Ev negli Usa hanno raggiunto il record di 1,19 milioni, pari al 7,6% del totale del mercato rispetto al 5,8% del 2022. Proprio le difficoltà di ricarica sono tuttavia tra i maggiori ostacoli considerat­e le dimensioni del Paese.

Biden difende così a spada tratta il suo disegno, battezzato National Electric Vehicle Infrastruc­ture. Anzi sostiene che l’obiettivo di mezzo milione di stazioni possa essere raggiunto fin dal 2026: l’amministra­zione sostiene che ha richiesto inizialmen­te più tempo per decollare perché molti Stati non erano attrezzati a muoversi su richieste e contratti in un segmento del tutto nuovo quale l’elettrific­azione dei veicoli. Il ritmo della nascita di stazioni a livello locale dovrebbe intensific­arsi, a cominciare da quest’anno. Dei 7,5 miliardi stanziati, cinque sono consegnati ai singoli Stati e 2,5 sono assegnati specificam­ene a zone svantaggia­te e rurali. Negli Usa esiste già un network di circa 180mila punti di ricarica, non sempre però geografica­mente ben distribuit­i o dotati delle tecnologie più avanzate. Solo diecimila sono di ultima generazion­e per una ricarica rapida, compresi duemila Tesla Supercharg­ers.

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stati uniti. Una delle sette stazioni di ricarica federali per auto elettriche in Ohio

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