Saviola, ricavi a 830 milioni In Europa cala la domanda, ma il mercato Italia resiste
Sulla frenata del 2023 incide il ribasso delle materie prime Tengono i volumi di vendita Investiti 136 milioni di euro in capex e acquisizioni Consolidamento nel 2024
Il 2024 sarà per Saviola, gruppo specializzato nella produzione di pannelli in legno riciclato, soprattutto un anno di consolidamento delle numerose operazioni finalizzate nel 2023, anno in cui l’azienda mantovana ha investito ben 136 milioni di euro tra capex e acquisizioni per rafforzare la propria strategia di controllo della filiera, a compresa la fase di raccolta della materia prima. In particolare, Saviola ha acquisito quattro piattaforme del legno in Italia ( Del Curto, Morandi- Bortot, Resergio Recycling, CGF) e una in Germania, Eco Scrap, dando vita a una nuova divisione aziendale ( Savionet) che racchiude le 30 piattaforme di raccolta di proprietà e si aggiunge alle quattro già esistenti ( pannelli, chimica, mobili in kit e life science). Il gruppo ha inoltre finalizzato l’acquisizione della maggioranza dell’azienda tedesca Rheinspan ( salendo al 74,9% del capitale, dal 50%) e, nella chimica, ha rilevato il 100% della belga Advachem. Operazioni che hanno permesso di chiudere con un fatturato di circa 830 milioni di euro, ben al di sopra dei numeri pre- Covid, ma in flessione rispetto agli 870 milioni di euro del 2022 ( a parità di perimetro). Flessione dovuta principalmente, spiega il presidente Alessandro Saviola, al calo dei prezzi delle materie prime, soprattutto nel settore chimico, oltre che dalle performance non brillanti della società controllata in Argentina, penalizzata dalla forte svalutazione del peso.
Guardando ai volumi prodotti, tuttavia, il confronto tra il 2023 e il 2022 dimostra una migliore tenuta (- 5%), grazie a una domanda che è sì rallentata lo scorso anno, dopo due anni di forte crescita trainata soprattutto dall’industria della casa, ma non è venuta meno. Anche l’Ebitda è in leggero calo, intorno ai 110 milioni, e la posizione finanziaria netta è positiva per 30 milioni, nonostante i consistenti investimenti. « Il 2023 è stato un anno particolarmente intenso su questo fronte – spiega Saviola –. Abbiamo proseguito nel percorso di rafforzamento del nostro posizionamento sul settore della raccolta del legno, che era un nostro obiettivo strategico. Controllare la filiera all’origine è importante dal punto di vista non solo strategico, per assicurarsi la materia prima, ma anche qualitativo. Avere un network che consente di raccogliere direttamente il rifiuto, ci espone meno ai rischi legati a questo ambito » . Una strategia che il gruppo ha avviato ormai 25 anni fa, creando nuove piattaforme in Italia e all’estero, ma che dal 2022 si è concentrata su un percorso di acquisizioni di piattaforme già esistenti. « Non escludiamo in futuro ulteriori operazioni, ma nel 2024 la nostra priorità è consolidare le acquisizioni fatte e integrarle nel nostro sistema aziendale » , aggiunge Saviola. Anche gli investimenti si terranno su un livello più basso, comunque sostenuto, in linea con quelli del 2022, sui 63- 64 milioni.
L’anno si è aperto in maniera un po’ altalenante e le previsioni sono di una dinamica simile al 2023, con una domanda non particolarmente brillante, ma stabile o in lieve ripresa, soprattutto sul mercato italiano, mentre persistono le difficoltà della Germania e più in generale del Nord Europa. Non c’è preoccupazione sul fronte dei volumi: « In questo momento abbiamo tutte le linee produttive impegnate, non saremmo in grado di gestire più ordini » , dice Saviola. Qualche timore in più riguarda invece la pressione sui prezzi, che ha ridotto i margini nel settore dei pannelli. Per quanto riguarda la chimica, lo scenario è un po’ più complesso: anche i volumi sono in calo, soprattutto nei due stabilimenti che il gruppo controlla in Belgio, mentre l’Italia tiene.