Stellantis, lo sprint di Atessa da nuovi impianti e motori
Terzo round del confronto al Mimit sul gruppo Urso: « Difendere l’indotto »
Per lo stabilimento di Atessa, cuore produttivo dei veicoli commerciali in capo a Stellantis, la sfida è duplice: da un lato, mantenere i volumi e la centralità industriale rispetto al polo di Thichy, in Polonia, dall’altro garantire commesse adeguate alla sopravvivenza dell’indotto intorno allo stabilimento abruzzese, dove operano la Marelli di Sulmona, la Denso di San Salvo e la Baomarc di Atessa. Ieri è toccato alla Sevel essere al centro del tavolo voluto dal Mimit, terzo appuntamento dopo Melfi e Mirafiori. Sulla carta, il polo della val di Sangro – dove si producono, oltre ai Ducato e ai commerciali di Psa, anche Opel e Vauxall e da quest’anno i modelli Toyota – non ha problemi di volumi: l’anno scorso la produzione ha toccato le 230.280 unità ( report Fim- Cisl), + 11,8% sul 2022, invertendo il dato negativo dei primi mesi dell’anno e del biennio precedente. I sindacati però chiedono rassicurazioni su due punti: gli investimenti sulle linee produttive e l’impegno a favore delle motorizzazioni del futuro.
« Atessa è un sito d’eccellenza per la manifattura italiana, ad alta vocazione all’export. Un modello di successo anche per l’alto valore della rete di imprese dell’indotto che va salvaguardato » ha evidenziato lo stesso ministro Adolfo Urso. Guardano al futuro del sito i sindacati e chiedono di accelerare sulle nuove motorizzazioni. Non solo l’elettrificazione dei modelli, ma anche lo sviluppo e la produzione delle tecnologie a celle di combustibile ad idrogeno, sottolinea il segretario della Fim Cisl
Ferdinando Uliano, che esprime preoccupazione per una possibile sovrapposizione produttiva di Atessa con il sito polacco di Stellantis. « Le linee produttive - mette in evidenza la Fiom - sono obsolete, servirebbero ingenti investimenti anche riguardo il futuro modello elettrico, oggi assemblato con modalità artigianali e non industrializzato. Un nuovo modello non c’è, sono tutti continui restyling » . Per Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Nicola Manzi, segretario generale della Uilm di Chieti- Pescara, « per preservare l’eccellenza della fabbrica Stellantis di Atessa, nonché del vasto distretto industriale che da essa dipende, occorrono investimenti da parte aziendale sulle nuove motorizzazioni » . Punto debole per la fabbrica in Val di Sangro resta la questione infrastrutture e logistica, lo sa bene la stessa Stellantis, che chiede un maggior impegno alle istituzioni.