Il business vola oltre quota 5,5 miliardi
Rapporto di Isnart e Legambiente: nel 2023 fatturato su del 35%
Pigiano sui pedali e chilometro dopo chilometro alimentano un giro d’affari che nel 2023 ha superato i 5,5 miliardi con un + 35% sull’anno precedente e un + 19% rispetto al 2019. È l’effetto cicloturismo, passione con un trend crescente di presenze arrivate a 56,8 milioni, pari al 6,7% sul totale delle presenze turistiche con un + 4% rispetto ai 54 milioni registrati del 2019. Si tratta soprattutto di una forma di turismo più ricco grazie a una capacità di spesa nettamente superiore rispetto alla media dei villeggianti. Per l’acquisto di beni e servizi un cicloturista in media spende 95 euro al giorno che diventano 104,5 per l’ospite che arriva dall’estero. A queste cifre si devono aggiungere oltre a 67 euro per pernottamento. Al termine dell’itinerario in cosa si spende? Nel benessere post attività ma anche in specialità agroalimentari del territorio e attività ricreative. Un turista invece normalmente spende quasi 60 euro.
Questi i valori che delineano il perimetro economico del cicloturismo, ovvero il trascorrere buona parte delle vacanze sui pedali tra tranquille escursioni ma anche con attività fuoristrada come il downhill, secondo « La via italiana al cicloturismo » , la quarta edizione del rapporto realizzato in collaborazione da Isnart e Legambiente che oggi viene presentato al Forum del Cicloturismo all’interno della Fiera di Bologna. « Il cicloturismo è cresciuto molto nel post pandemia anche grazie ad imprenditori che investono per offrire esperienze e servizi - spiega Paolo Bulleri, responsabile della ricerca Isnart -. Si riesce così a vivificare economicamente e non molte aree interne lontane dai consueti flussi turistici. In quest’ottica restano ancora ampi spazi di crescita creando a una strategia integrata per meglio posizionare l’offerta cicloturistica dell’Italia verso i mercati esteri » .
Questa platea di appassionati viaggia in famiglia o con amici, usa i social ed è da attirare e coinvolgere con percorsi e ciclovie adatte ad escursioni con soste in musei, centri storici di borghi minori, presso imprese agroalimentari a caccia di esperienze enogastronomiche senza dimenticare attività più dinamiche come trekking e downhill che conquistano i fan del Nord Europa. Inoltre gli appassionati si regalano una permanenza che per quasi i due terzi del campione osservato oscilla tra le 7 e le 13 notti mentre un altro 15% soggiorna tra le due e le quattro settimane. Quasi il 40% pernotta in hotel 3 e 4 stelle e quasi un 20% opta per la formula bed and breakfast.
L'offerta del Belpaese spazia dai distretti “specializzati” per difficoltà outdoor e impegno alle ciclovie che magari attraversano parchi naturali. Proprio alle ciclovie turistiche il Pnrr ha previsto 400 milioni di investimenti negli anni 2022- 2026 per realizzare almeno 1.235 di chilometri aggiuntivi oltre ad opere di manutenzione straordinaria sulla rete esistente.
Nel 2023 stimati 56,8 milioni di presenze in bici pari al 6,7% del totale Italia