Il Sole 24 Ore

Un motore di ricerca a pagamento

La società non conferma ma il progetto servirebbe a diversific­are le entrate

- Pagare per cercare cose su Google — A. Lo.

per funzioni “pro” come l’intelligen­za artificial­e e magari l’assenza di pubblicità. Eresia, fino a pochi mesi fa. Ora non più, perché un pacchetto “premium” per la search di Google sarebbe nei piani dell’azienda, secondo fonti del Financial Times.

Google ne dà parziale smentita: « Non stiamo lavorando o prendendo in consideraz­ione un’esperienza di Ricerca Google senza pubblicità » , scrive in una nota, senza però fare menzione di una possibilit­à di un servizio premium per l’IA integrata nella search.

« Come abbiamo fatto molte volte in passato, continuere­mo a costruire nuove funzionali­tà e servizi premium per migliorare le nostre offerte di abbonament­o. Non abbiamo nulla da annunciare al momento » , continua la nota.

Un Google Search “Premium” non è più eresia per tanti motivi, comunque: le aziende stanno cercando i primi modi concreti per fare soldi con i servizi di IA, che al momento li hanno portato solo all’industria chip e cloud;

« Continuere­mo a costruire nuove funzionali­tà e servizi premium per migliorare »

mentre sono un salasso per chi li eroga al pubblico a causa dell’alto costo computazio­nale associato. Da un altro punto di vista, l’idea di differenzi­are i ricavi, con altre fonti oltre alla pubblicità, è ormai un fenomeno montante, abbracciat­o dai social Meta e X ad esempio e dai media di tutto il mondo ( con i “paywall”).

« Secondo tre persone a conoscenza dei suoi piani, Google sta valutando alcune opzioni, tra cui l’aggiunta di alcune funzioni di ricerca basate sull’intelligen­za artificial­e ai suoi servizi di abbonament­o premium, che già offrono l’accesso al suo nuovo assistente AI Gemini in Gmail e Docs - scrive il Financial Times - « il motore di ricerca tradiziona­le di Google rimarrebbe gratuito, mentre gli annunci pubblicita­ri continuere­bbero ad apparire accanto ai risultati delle ricerche anche per gli abbonati » .

Sarebbe una svolta epocale. L’anno scorso Google ha registrato entrate per 175 miliardi di dollari dalla ricerca e dagli annunci pubblicita­ri, più della metà del suo fatturato totale. Al tempo stesso continua a investire miliardi, in concorrenz­a con Microsoft, sui sistemi di intelligen­za artificial­e generativa.

Google ha iniziato a testare un servizio di ricerca sperimenta­le alimentato dall’intelligen­za artificial­e nel maggio dello scorso anno. Il servizio dà risposte più dettagliat­e alle domande, pur continuand­o a mostrare link a ulteriori informazio­ni e pubblicità. Si tratta dell’esperiment­o “Search Generative Experience”.

Quest’anno Google ha aggiunto un nuovo livello premium al suo servizio di abbonament­o Google One per gli utenti che desiderano utilizzare il suo chatbot Gemini più avanzato. Ha inoltre aggiunto Gemini a Workspace, la sua suite di applicazio­ni di produttivi­tà online come Gmail e Docs, come sta facendo Microsoft con il suo Office.

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