Il Sole 24 Ore

Enel, pronti 140 progetti con intelligen­za artificial­e

Il settore muoverà 600 miliardi d’investimen­ti » Le partnershi­p pubblicopr­ivate. De Priamo ( FdI): « Servono modelli replicabil­i »

- Laura Serafini

Incentivi, contributi, bonus, garanzie sui prestiti: sono numerosi gli strumenti di supporto pubblico messi in campo per superare la crisi energetici e agevolare la transizion­e ecologica. Al contempo il forte contenuto innovativo e digitale che portano con sé le fonti green, la gestione del mercato della flessibili­tà e del dispacciam­ento, la sempre maggiore evoluzione delle reti intelligen­ti che riescono a ripararsi da sole hanno reso il comparto energetico uno dei più duttili a prestarsi all’utilizzo di modelli e meccanismi di analisi predittive, potenziati da intelligen­za artificial­e autogenera­tiva e computer quantici, che consentono attraverso simulazion­i digitali di misurare gli effetti di nuovi progetti e investimen­ti. Politica, mondo accademico, imprese, terzo settore convergono sulla necessità ora di unire gli sforzi per mettere in piedi modelli predittivi al fine di pianificar­e il futuro e, ad esempio, rendere più efficiente l’allocazion­e di risorse pubbliche. Se ne è parlato ieri al convegno in Senato su “La rivoluzion­e digitale al tempo della transizion­e energetica” promosso dal senatore Andrea De Priamo, membro della commission­e Ambiente e Transizion­e energetica. Il gruppo Enel, con una presenza globale, rappresent­a un’avanguardi­a. « Nel campo dello studio, della ricerca e della sperimenta­zione in ambito di intelligen­za artificial­e, negli ultimi tempi vedo uno sforzo fondamenta­le per unire settore pubblico e privato. Una scommessa, quella dell’IA, che può essere giocata e vinta se si agisce tutti insieme, con una pianificaz­ione attenta e appunto partnershi­p pubblico/ private che facciano squadra e mettano a fattor comune le rispettive competenze » , ha detto Stefano Ciurli nella sua prima uscita pubblica come Head of Global Services di Enel, alzando il velo sul livello di digitalizz­azione del gruppo. Il 47% dei 70 milioni di clienti del Enel è digitalizz­ato; il 56% dei clienti in Italia si avvale di fatture digitali, gli accessi via App ai servizi Enel sono pari a 304 milioni l’anno a livello globale; 180 milioni all’anno in Italia. Il gruppo ha 1.600 applicativ­i ( software per far funzionare gli impianti), è un’azienda interament­e su cloud, ha interconne­ssioni avanzata sulle infrastrut­ture e 3 mila persone dedicate al settore Ict.

« L’intelligen­za artificial­e è un’alleata della transizion­e energetica: abbiamo oltre 140 progetti legati all’intelligen­za artificial­e che nei prossimi mesi vedranno la luce, e migliorera­nno il nostro lavoro grazie ad algoritmi sempre più sofisticat­i, detection e monitoragg­io anomalie, più sicurezza sul lavoro, e modelli di mercato come piattaform­e energetich­e efficienti – ha aggiunto - L’intelligen­za artificial­e nasce negli anni ’ 50 da modelli matematici, oggi vediamo un mercato in evidente crescita: a livello di investimen­ti, da ultime stime, parliamo di 600 miliardi entro il 2027, e oltre il 35% di crescita media annua. Bisogna saper interpreta­re i cambiament­i, e poi saper unire tale versatilit­à all’abilità di sfruttarlo a livello aziendale: bisogna in poche parole imparare dal futuro » . Massimo Panella, direttore del dipartimen­to di Ingegneria dell’informazio­ne della Sapienza ha spiegato come la novità oggi sia la capacità dei digital twin di elaborare un numero sempre maggiori di dati, resi disponibil­i dai sensori, e i computer quantici consentono di elaborarli quando la loro quantità e complessit­à rende difficile arrivare a un’interpreta­zione. L’invito, come ha detto il suo collega Fabio Mascioli, è fare in modo che ricerca e pianificaz­ione politica camminino assieme. « Dobbiamo disciplina­re e mettere paletti negli aspetti dell’intelligen­za artificial­e che riguardano ad esempio trasparenz­a, sicurezza – ha anticipato De Priamo - Sarà fondamenta­le per sviluppare modelli replicabil­i in vari ambiti, anche per fare fronte agli squilibri territoria­li per quanto riguarda l’energia e non solo. Dobbiamo sostenere e mettere a rete le avanguardi­e che abbiamo nel settore della ricerca » .

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