Alleati in contropiede: « Norma mai vista »
Tajani ( Fi): « Abbiamo incardinato in Senato una norma analoga »
Il day after dell’annuncio di Salvini sulla casa è quello dei distinguo in seno alla maggioranza di governo. Le reazioni degli alleati, tutti colti di sorpresa dalla mossa del leader della Lega, si muovono in ordine sparso nel corso della giornata di ieri.
Il primo a commentare è l’altro vicepremier e titolare degli Esteri Antonio Tajani ( Fi), che come la premier Meloni confessa di non aver letto la bozza di decreto. « Non conosco la proposta di Salvini - spiega - ma devo dire che è già incardinata al Senato una proposta di Forza Italia sulla rigenerazione urbana che prevede le cose di cui ha parlato Salvini » . E aggiunge che « nessuno ha visto il testo quindi non sono in grado di dare un giudizio, ma se va nella direzione della proposta di Forza Italia si può incardinare al Senato » , spiegando poi che « il testo di Forza Italia prevede la sistemazione di piccolissimi errori o abusi, ma certamente non si tratta di un condono. Se va nella nostra direzione, la proposta della Lega ben venga. Si può depositare al Senato dove c’è anche la nostra » .
Preso in contropiede anche il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri ( firmatario della proposta di Forza Italia sulla rigenerazione urbana di cui parla Tajani), che spiega: « Noi non abbiamo letto la proposta della Lega, ma quando si parla di casa siamo attenti e pronti all’ascolto. Salvini è il ministro delle Infrastrutture, quindi anche della casa, e ciò che proporrà nell’ambito del governo e della maggioranza merita il massimo rispetto » . Impressioni simili da Erica Mazzetti, responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI: « Non conosciamo la proposta di Salvini nello specifico, ma sono convinta che, in generale, le necessità del settore sono note ed è arrivato il momento di risolverle » .
Mette i puntini sulle “i” il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi: « Siamo contrari ai condoni, agli interventi contro le norme urbanistiche e paesaggistiche, ma siamo assolutamente favorevoli a semplificazione e sburocratizzazione delle procedure » .
Ma il fuoco di fila delle voci contrarie non si placa. E le opposizioni tornano ancora sugli scudi. L’affondo di Elena Bonetti ( Azione) parla di « ennesima boutade elettorale » . Per la deputata è « evidente che non c’è niente di concreto: la premier non sapeva, l’alleato di governo non ne era a conoscenza. Ne sentiremo ancora molti di questi slogan: un governo dovrebbe arrivare alle elezioni europee con i risultati dei mesi passati alla guida del Paese, ma i risultati sono zero » . Va all’attacco del salva- casa anche Angelo Bonelli ( Avs): « Salvini non può fare l’ennesimo condono edilizio contro il territorio del nostro Paese per la sua campagna elettorale » .
Intanto, anche a livello locale si registrano diversi movimenti. Ieri è stata presentata alla Regione Lazio una proposta di legge, firmata dalla consigliera di Fdi e presidente della commissione urbanistica, Laura Corrotti, relativa alla modifica della legge regionale 12/ 2004 sugli illeciti edilizi.
A quasi 40 anni dalla prima legge sul condono in Italia, infatti, nel Lazio rimangono ancora 623.849 richieste di sanatoria da evadere: si tratta di quasi un terzo rispetto al totale di quelle presentate, che ammonta a 1.620.749, in base ai dati contenuti nel Secondo rapporto sul condono edilizio in Italia, realizzato dal Centro Studi Sogeea. Restano, allora, da incassare ancora circa 3,6 miliardi di euro.
La proposta di legge si focalizza sulla questione della sanabilità degli abusi edilizi. Attualmente esiste una disparità di trattamento per coloro che hanno presentato domande di condono in tempi diversi, creando incertezza e potenziali ingiustizie nell’ambito delle pratiche amministrative. La rimozione di un inciso nelle norme in vigore mira a garantire un’applicazione omogenea dei principi giurisprudenziali, facilitando l’evasione delle pratiche.
Nel Lazio arriva una proposta per sbloccare le pratiche di condono rimaste inevase