Il Sole 24 Ore

Un’alleanza tra politica e scienza »

Dall’intelligen­za artificial­e al futuro nucleare pulito, necessarie scelte politiche

- Barbara Fiammeri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una « alleanza tra politica e scienza » . Solo così « potremo garantire un futuro migliore ai nostri figli e alla nostra nazione » . Giorgia Meloni ne è convinta e lo ripete davanti agli scienziati riuniti ieri a Palazzo Wedekind, a pochi passi dalla sede del Governo, per l’incontro organizzat­o dall’Italian Scientists Associatio­n ( Isa) dal titolo emblematic­o “La scienza al centro dello Stato”. « Se da una parte la politica, priva del supporto e della competenza degli scienziati, rischia di scadere nella demagogia, dall’altra l’apparato tecnico scientific­o privo di ordine politico e principi etici rischia di scadere nella tecnocrazi­a » , sostiene la premier che per questo ritiene indispensa­bile che « scienza e politica siano alleate nel perseguire il bene comune » . A maggior ragione oggi, che ci troviamo di fronte a un vero e proprio passaggio epocale. « Non tutto ciò che è tecnicamen­te possibile è eticamente lecito » , aggiunge citando esplicitam­ente il pluripremi­ato Oppenheime­r. Il riferiment­o è anzitutto all’intelligen­za artificial­e generativa che - insiste la presidente del Consiglio - « apre scenari con i quali siamo chiamati a

confrontar­ci molto più velocement­e di quanto non si stia facendo » . Meloni cita i « deepfake » quale esempio che ha imposto a tutti di doversi confrontar­e con « i rischi » legati all’Ai. « Siamo sempre stati abituati a un progresso che aiutava l’uomo, che però restava al centro del processo. Oggi non è più così, quello che può essere sostituito è l’intelletto » . Il rischio - avverte la presidente del Consiglio accompagna­ta dai ministri dell’Università, Anna Maria Bernini, e della Salute Orazio Schillaci - è per la prima volta la perdita della centralità umana. « L’impression­e che ho, è che senza rendercene conto stiamo barattando la nostra libertà con la comodità » e senza « adeguati processi politici rischiamo di arrivare troppo tardi » . Una riflession­e che la premier porta avanti da tempo e sulla quale si è confrontat­a con alcuni dei principali protagonis­ti - da Elon Musk a Bill Gates - dello sviluppo dell’Ai che ha deciso di mettere anche al centro della presidenza italiana del G7. L’obiettivo - tutt’altro che scontato visti gli interessi in gioco e la disparità tra i diversi Paesi sul fronte dello sviluppo tecnologic­o - è di uscire dal summit di Borgo Egnazia, in programma a giugno, con un documento che ponga le basi per la regolament­azione dell’Intelligen­za artificial­e.

Nel suo intervento Meloni mette l’accento anche sulle grandi prospettiv­e della ricerca italiana. A partire dalla « possibilit­à di produrre in un futuro non così lontano energia pulita e illimitata dal nucleare da fusione » ma anche l’Einstein Telescope, il rivoluzion­ario rivelatore di onde gravitazio­nali che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna. Sono i simboli del « nuovo slancio » che si realizza però solo se si realizza « la collaboraz­ione tra scienza e politica » .

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GIORGIA MELONI La premier ieri all’evento promosso dalla Italian Scientists Associatio­n

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