Un’alleanza tra politica e scienza »
Dall’intelligenza artificiale al futuro nucleare pulito, necessarie scelte politiche
Una « alleanza tra politica e scienza » . Solo così « potremo garantire un futuro migliore ai nostri figli e alla nostra nazione » . Giorgia Meloni ne è convinta e lo ripete davanti agli scienziati riuniti ieri a Palazzo Wedekind, a pochi passi dalla sede del Governo, per l’incontro organizzato dall’Italian Scientists Association ( Isa) dal titolo emblematico “La scienza al centro dello Stato”. « Se da una parte la politica, priva del supporto e della competenza degli scienziati, rischia di scadere nella demagogia, dall’altra l’apparato tecnico scientifico privo di ordine politico e principi etici rischia di scadere nella tecnocrazia » , sostiene la premier che per questo ritiene indispensabile che « scienza e politica siano alleate nel perseguire il bene comune » . A maggior ragione oggi, che ci troviamo di fronte a un vero e proprio passaggio epocale. « Non tutto ciò che è tecnicamente possibile è eticamente lecito » , aggiunge citando esplicitamente il pluripremiato Oppenheimer. Il riferimento è anzitutto all’intelligenza artificiale generativa che - insiste la presidente del Consiglio - « apre scenari con i quali siamo chiamati a
confrontarci molto più velocemente di quanto non si stia facendo » . Meloni cita i « deepfake » quale esempio che ha imposto a tutti di doversi confrontare con « i rischi » legati all’Ai. « Siamo sempre stati abituati a un progresso che aiutava l’uomo, che però restava al centro del processo. Oggi non è più così, quello che può essere sostituito è l’intelletto » . Il rischio - avverte la presidente del Consiglio accompagnata dai ministri dell’Università, Anna Maria Bernini, e della Salute Orazio Schillaci - è per la prima volta la perdita della centralità umana. « L’impressione che ho, è che senza rendercene conto stiamo barattando la nostra libertà con la comodità » e senza « adeguati processi politici rischiamo di arrivare troppo tardi » . Una riflessione che la premier porta avanti da tempo e sulla quale si è confrontata con alcuni dei principali protagonisti - da Elon Musk a Bill Gates - dello sviluppo dell’Ai che ha deciso di mettere anche al centro della presidenza italiana del G7. L’obiettivo - tutt’altro che scontato visti gli interessi in gioco e la disparità tra i diversi Paesi sul fronte dello sviluppo tecnologico - è di uscire dal summit di Borgo Egnazia, in programma a giugno, con un documento che ponga le basi per la regolamentazione dell’Intelligenza artificiale.
Nel suo intervento Meloni mette l’accento anche sulle grandi prospettive della ricerca italiana. A partire dalla « possibilità di produrre in un futuro non così lontano energia pulita e illimitata dal nucleare da fusione » ma anche l’Einstein Telescope, il rivoluzionario rivelatore di onde gravitazionali che l’Italia si è candidata a ospitare in Sardegna. Sono i simboli del « nuovo slancio » che si realizza però solo se si realizza « la collaborazione tra scienza e politica » .