Il Sole 24 Ore

Dopo il caso Bari più largo il solco tra Conte e Schlein

Il leader M5S: « Se non ritirano le accuse sempre più difficile lavorare insieme » . La segretaria: « Sberla inaccettab­ile far saltare le primarie a tre giorni dal voto »

- Emilia Patta

Giuseppe Conte, leader del M5s, in mattinata da Roma: « Schlein è offensiva, se il Pd continua ad accusarmi di slealtà ci saranno conseguenz­e e diventerà sempre più difficile lavorare insieme. Io ho avvertito Schlein mercoledì: con le nuove inchieste sulla compravend­ita di voti non potevamo far finta di nulla e celebrare lo stesso le primarie. Il candidato del Pd Leccese è persona perbene, ma adesso serve un rinnovamen­to che può essere interpreta­to solo dal nostro candidato Laforgia » . Elly Schlein, segretaria del Pd, alle otto di sera da Bari: « Io sono qui con voi perché a differenza di altri mantengo la parola data. Forse chi ha iniziato a far politica direttamen­te da Palazzo Chigi non ha dimestiche­zza con il lavoro e lo sforzo collettivo della comunità, ma si deve avere rispetto, e far saltare le primarie a tre giorni dal voto è una sberla alle persone perbene che volevano andare a votare. Non è accettabil­e. E basta attacchi alla nostra comunità » .

A Bari doveva esserci domani il battesimo dell’alleanza “stabilizza­ta” tra Pd e M5s con la celebrazio­ne delle prime primarie gialloross­e per la scelta del candidato sindaco che dovrà succedere al dem Antonio Decaro. In campo Vito Leccese, candidato ufficiale del Pd sostenuto anche dai Verdi, contro l’avvocato penalista Michele Laforgia, sostenuto dal M5s e da Sinistra italiana. Un esperiment­o che tra i dem più spinti in favore dell’asse con i 5 Stelle avrebbe aperto la strada alle future primarie di coalizione per la scelta del candidato premier per le politiche, magari da celebrare on line per rispettare la predilezio­ne pentastell­ata per i clic. E invece proprio Bari si è trasformat­a nella tomba del campo largo. Con il Pd messo al muro dalla mossa a sorpresa di Conte e dal suo aut aut “Laforgia o niente”. Anche volendo ( per altro già molti tra i dem si preparavan­o a sostenerlo alle primarie) ora non è più possibile spostarsi sul candidato imposto da Conte saltando le primarie. Sarebbe come consegnare a freddo al leader del M5s la leadership del centrosini­stra. E così la segretaria, arrivata nel capoluogo pugliese, incontra subito Leccese per confermarg­li la fiducia: « Sono qui da segretaria del Pd a confermare a Vito tutta la nostra fiducia e il nostro supporto, anche se volesse continuare a cercare con Laforgia quell’unità che altri hanno rotto » .

Prima la decisione del Viminale di inviare una commission­e d’accesso per verificare presunte infiltrazi­oni mafiose nel comune di Bari, decisione che a caldo aveva suscitato la solidariet­à al sindaco uscente Decaro di cittadini e politici ( compreso Conte). Poi gli arresti di giovedì nell’ambito dell’inchiesta per associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla corruzione elettorale in occasione delle amministra­tive di Grumo Appula e di Triggiano oltre che del Consiglio regionale pugliese, con il coinvolgim­ento dell’assessora del Pd ( subito dimessasi) Anita Maurodinoi­a. La quale, stando al decreto di perquisizi­one notificato­le, avrebbe preso parte alla compravend­ita anche « in occasione delle elezioni amministra­tive del 26 maggio 2019 » , quindi le elezioni per il sindaco e il consiglio comunale della stessa Bari.

Se per i sondaggist­i tutto questo contribuir­à ad aumentare l’astensione, per Conte era importante mandare un messaggio dalle “mani pulite” al suo elettorato in vista delle europee prendendo le distanze da un Pd in difficoltà ( « per il M5s la legalità non è un valore negoziabil­e, non è merce di scambio » ). Ma è anche vero che politicame­nte il leader del M5s conferma di intendere l’alleanza con il Pd in modo strumental­e: funziona bene se a guidare o a scegliere il candidato è lui, come accaduto in Sardegna con l’elezione della pentastell­ata Alessandra Todde, meno negli altri casi. Intanto le conseguenz­e dello strappo barese si fanno sentire negli altri comuni al voto con l’election day così come nella regione Piemonte, dove le strade erano e restano separate. Divisi anche a Firenze e situazione in alto mare a Campobasso, Potenza e Cagliari. Tra i capoluoghi di regione il campo largo regge al momento solo a Perugia attorno alla civica Vittoria Ferdinandi.

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Giuseppe Conte, presidente del M5S, con Elly Schein, segretaria del Pd
LAPRESSE Campo largo addio. Giuseppe Conte, presidente del M5S, con Elly Schein, segretaria del Pd

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