Basilicata, Bardi più vicino alla vittoria Centrodestra avanti nei sondaggi
Governatore uscente in vantaggio per tutti gli istituti Partita aperta solo per Ipsos
Difficile quantificare gli effetti sul voto regionale in Basilicata ( 21 e 22 aprile) della bufera giudiziaria e politica abbattutasi sulla limitrofa Puglia. Certo è che l’inchiesta per voto di scambio che ha toccato la giunta Emiliano e le primarie congiunte Pd- M5s saltate a Bari ( vedi articolo sopra) non faranno bene al centrosinistra lucano. Già costretto a rincorrere, quest’ultimo sembra rassegnato alla sconfitta. E punta più che altro a una “resa” dignitosa.
I sondaggi, a due settimane dal voto, non sono univoci. Ma il trend è quello di una vittoria netta dell’uscente Vito Bardi ( centrodestra), sostenuto anche da Azione e Iv, sul dem Piero Marrese ( appoggiato da Pd, M5S, Avs- Psi- Basilicata Possibile e Basilicata Casa Comune del “civico” Angelo Chiorazzo).
Il distacco, stimato in 11 punti percentuali in una ricerca svolta da Noto sondaggi tra 18 e 21 marzo, a ridosso della presentazione delle liste ( 55% contro 44%), si “ridurrebbe” a 8 punti in base a una rilevazione di BiDimedia effettuata a fine marzo ( 53,3% Bardi e 45,5% Marrese). E a 5 punti sulla scorta di un recente sondaggio di Winpoll ( 51,5 contro 46,4%). Dire- Tecnè ( interviste del 3 aprile) stima 10 punti di distanza ( forbice tra il 52- 56% per Bardi e 42- 46% per Marrese). In controtendenza solo Ipsos ( interviste realizzate tra il 2 e 3 aprile) che vede una partita aperta, con un solo punto di vantaggio per il candidato di centrodestra ( forbice 4752,2% per Bardi e 46- 51% per Marrese).
L’assenza dell’opzione voto disgiunto e l’appoggio di Azione ( guidato in Basilicata dall’ex presidente di Regione e re delle preferenze Marcello Pittella) sono tutti fattori che spingono la volata del centrodestra. Dal territorio, del resto, arrivano segnali di una timida mobilitazione dei vertici nazionali di Pd e M5s. Non è stata ancora ufficializzata la data d’arrivo dei leader Elly Schlein e Giuseppe Conte ( presenza data per certa da fonti lucane dei due partiti, ndr) per sostenere il candidato governatore del campo progressista. Con un palco che, con ogni probabilità, non sarà condiviso.
E lo stesso ex ministro della Salute, il potentino Roberto Speranza, inutilmente invocato da molti come candidato unitario del “fronte largo” di centrosinistra, non si è speso finora nella campagna elettorale.
In totale i candidati alla carica di consigliere sono 258. In campo tutti gli assessori uscenti. Ricandidati anche 18 dei 20 consiglieri uscenti. Tra questi, Marcello Pittella, governatore lucano con il Pd dal 2013 al 2018 e ora capolista nel potentino per Azione. Corrono per il governatore uscente anche i consiglieri uscenti Mario Polese e Luca Braia ( Italia Viva) nella civica “Orgoglio lucano”, che schiera pure Dario De Luca, sindaco di Potenza dal 2014 al 2019.
Nel centrosinistra, capolista di Basilicata Casa Comune per la provincia di Potenza è Angelo Chiorazzo, nelle ultime settimane protagonista della scena politica lucana. Indicato sin dallo scorso autunno dal suo movimento come candidato governatore, con l’appoggio dei dem lucani, il fondatore della cooperativa Auxilium ha fatto due volte un passo indietro, convergendo verso il centrosinistra: il primo per sostenere l’oculista Domenico Lacerenza, poi ritiratosi, il secondo quando ha chiuso l’accordo definitivo con Marrese ( presidente della Provincia di Matera).